Imprese e lavoro, solo in sicurezza si potrà ripartire

È stato già detto, ma voglio ribadirlo: o la crisi scaturita dalla pandemia Covid-19 diventa occasione di rinnovamento profondo del paese, opportunità per eliminare discriminazioni, malcostumi e burocrazia, oppure alle sofferenze seguiranno solo nuove ingiustizie.

Una di queste – purtroppo antica – è la sicurezza sui luoghi di lavoro: una vera “priorità sociale” come l’ha definita il Presidente Mattarella, quando in un anno perdi più di 1400 vite. Un tema ancor più di attualità causa emergenza Coronavirus: già nella prima fase della pandemia, sindacati e lavoratori hanno giustamente preteso che chi fosse costretto a lavorare potesse farlo nelle migliori condizioni e quando esse non potessero essere assicurate, diventasse giusto sospendere l’attività. Poi si è aperta la discussione su quali indicazioni dare alle imprese per la progressiva riapertura in un contesto calante della diffusione del virus.

È stato subito evidente che le ragioni dell’impresa e quelle dei lavoratori sono più che mai coincidenti: è solo in sicurezza che si potrà ripartire. Ed è indiscutibile che la prima condizione per la ripresa è che si torni a produrre sviluppo e a creare lavoro.

Per questi abbiamo chiesto al Governo, a partire da una idea condivisa con il collega Serse Soverini e con il sostegno del Presidente del gruppo del PD alla Camera Delrio, di ridefinire i compiti e gli obiettivi del tavolo nazionale permanente per la sicurezza nei luoghi di lavoro: abbiamo chiesto che si facesse carico del rientro nelle migliori condizioni degli addetti di ogni impresa. E che quelle condizioni e quei controlli, ora indispensabili, diventassero condizioni essenziali per chi lavora, produce, manda avanti il paese. Non ora, ma sempre. Un’occasione importate per sindacati, associazioni imprenditoriali, Inail e servizi ispettivi per lavorare tutti a un unico obiettivo, partecipi di una verifica collettiva delle regole introdotte dai protocolli sottoscritti e aggiornati con l’evolversi della situazione. L’idea è stata subito condivisa da diversi parlamentari del PD eletti in Emilia-Romagna, dove è stato riunito il tavolo regionale del “patto per il lavoro” con la Regione e le parti sociali nell’immediato dell’emergenza.

Proponiamo, soprattutto, che siano istituiti dei Tavoli provinciali o metropolitani composti da imprese, sindacati e rappresentanti Inail dell’Ispettorato territoriale del lavoro e dei servizi di prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro nelle aziende Asl che siano la sede per affrontare, con un forte riferimento ai territori e alle loro specificità, la sfida della ripresa in sicurezza. Una proposta che il Governo ha apprezzato rispondendo, con la Sottosegretaria Puglisi, a una nostra interrogazione in Aula alla Camera.

La Città Metropolitana ed il Comune di Bologna hanno già istituito il Tavolo, che sta lavorando in modo importante ed efficace. Una esperienza che crediamo possa e debba estendersi a tutto il Paese.


Andrea De Maria è un deputato del Pd, membro dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati