Il Decreto Rilancio, punto per punto

Famiglie, imprese, lavoro, sanità, università e ricerca. Sono molti i pilastri del decreto denominato ‘Rilancio’, che ha ricevuto il via libera questa sera dal Consiglio dei ministri. Un decreto che vale una manovra di Bilancio del valore di 55 miliardi, di cui quasi 16 miliardi per le imprese, più altri 4 miliardi di taglio delle tasse, e 25,6 miliardi per il lavoro.

In conferenza stampa il presidente del Consiglio Conte ha parlato di “un Paese in grande difficoltà” e di una manovra che a suo giudizio “contiene delle premesse perché questa fase di ripartenza possa concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”. “La parola passerà al Parlamento – ha aggiunto – e spero che le forze di maggioranza e di opposizione possano migliorarlo”. 

Ecco in sintesi le misure più importanti contenute nel decreto.

Imprese

16 miliardi per le imprese più altri 4 miliardi di taglio delle tasse per le aziende con fatturato oltre i 250 milioni, con il taglio del’Irap a giugno. Per il ministro Gualtieri: “La parte quantitativamente più rilevante del decreto”. Dopo il Cura Italia e il dl liquidità, ha aggiunto, “adesso è il momento del ristoro a fondo perduto”. Il ministro ha parlato poi di “un impegno senza precedenti per favorire la ricapitalizzazione e contribuire a riassorbire le perdite delle imprese”.

Il ‘decreto rilancio’ stanzia 6 miliardi per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità. L’indennizzo andrà da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare.

Lavoro

Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro”, ha spiegato Conte.

Quanto alle misure stanziate fin qui, e alle polemiche sui ritardi nell’erogazione dei fondi, per il premier: “Dobbiamo semplificare e fare in modo che arrivino in modo semplice, rapido, veloce” le risorse stanziate. “Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura”. 

“Confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto fino ad adesso. Non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo di rimediare”, ha aggiunto.

La regolarizzazione dei lavoratori stranieri

“Al fine di garantire livelli adeguati di tutela della salute” a causa dell’emergenza sanitaria e “favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari, i datori di lavoro possono presentare istanza per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale ovvero per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare in corso. I cittadini stranieri devono essere stati sottoposti a rilievi fotodattiloscopici prima dell’8 marzo 2020 ovvero devono aver soggiornato in Italia precedentemente, in forza della dichiarazione di presenza”.

Questo il testo su cui si è trovato un compromesso nel governo, a proposito della regolarizzazione dei migranti.

I settori coinvolti sono: agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia; lavoro domestico. È  previsto il pagamento di 400 euro per ciascun lavoratore ovvero di 160 euro per la procedura e di un contributo forfettario per le somme dovute dal datore a titolo retributivo, contributivo e fiscale. Con la nuova norma arriva anche lo stop allo scudo penale per i datori a fronte di reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Sanità

“Per la sanità un intervento pari a 3 miliardi e 250 milioni. Istituito un fondo di 40 milioni per strutture semiresidenziali per persone con disabilità”.

Università e ricerca

1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori.

Turismo

E’ “corposo” il pacchetto turismo nel decreto Rilancio, con un tax credit fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro.

Inoltre la prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci.

La riapertura

Da domani inizieremo a lavorare al nuovo decreto perché le misure” sulla fase 2 “scadono il 18 maggio”, ha fatto infine sapere il presidente del Consiglio. Proporrò ai ministri di adottare un decreto legge. Sarebbe la soluzione migliore per coinvolgere piu’ intensamente il Parlamento e perché siamo in fase di allentamento”.