Sono gravissime le risultanze delle inchieste di Piacenza e di Torino che hanno svelato comportamenti delittuosi da parte di tutori dell’ordine e agenti di custodia.
La cosa che più colpisce e appare più odiosa è, in entrambi i casi, l’accanimento violento e umiliante contro soggetti deboli, spesso costretti, da parte di chi invece dovrebbe garantire la sicurezza, mostrare umanità e garantire il rispetto dei diritti di tutti, anche di è sotto la loro custodia.
Non emerge solo la volontà di approfittare della divisa o di arricchirsi violando la legge, che è già grave, ma il gusto di umiliare, prevaricare, torturare persone che avrebbero dovuto tutelare. È il contrario di ciò che ci si aspetta da chi dovrebbe servire lo Stato e garantire sicurezza e benessere a tutti i cittadini, a partire dai più deboli. Pensare di usare queste vicende per mettere in discussione il lavoro prezioso che fanno quotidianamente, spesso in condizioni difficili, migliaia di carabinieri e agenti di custodia, è inaccettabile.
Allo stesso tempo serve una risposta ed una reazione forte e decisa per difendere la credibilità delle istituzioni, che non può essere incrinata da comportamenti vergognosi, i quali tradiscono prima di tutto proprio chi ogni mattina si mette al servizio dei cittadini con dedizione e sacrificio.
Ci aspettiamo rigore, siamo certi che ci sarà e che nessun abuso sarà coperto o tollerato. In queste vicende dolorose però c’è anche la dimostrazione che lo Stato democratico sa reagire e colpire chi delinque senza guardare in faccia nessuno e che non esistono zone franche in cui si può agire indisturbati.
La magistratura e gli investigatori che hanno debellato queste vere e proprie organizzazioni criminali hanno il merito, non solo di aver fatto il proprio dovere ma, soprattutto, di aver dimostrato che chi ha fiducia nel funzionamento delle istituzioni non si sbaglia.
Franco Mirabelli è vicepresidente dei Senatori del Partito Democratico