Ora o mai più: rigenerare la politica per cambiare il Paese

Un momento di confronto vero, profondo, positivo e propositivo. Il dibattito andato in scena nella serata che anticipa la giornata di chiusura della Festa nazionale dell’unità è una sorta di investimento sul futuro. Il futuro del Pd, del centrosinistra e di tutto quel pezzo di società che si pone come obiettivo primario la difesa di valori come la libertà, il rispetto, la tolleranza, la democrazia.

Maria Pia Pizzolante

Sul palco ci sono Maria Pia Pizzolante, vicecoordinatrice dell’iniziativa politica del Pd, a fare gli onori di casa insieme alla presidente dem Valentina Cuppi, al leader delle Sardine Mattia Santori e ad uno dei volti più noti dei ragazzi del Cinema America di Roma, Valerio Carocci. In collegamento da casa Iacopo Melio, attivista e candidato capolista per il Pd a Firenze alle ormai imminenti elezioni regionali in Toscana.

L’occasione è ghiotta: ragionare, al di là degli steccati e dei pregiudizi del futuro di un’intera area politica. “E’ il momento di mettere in campo una politica nuova, di mettersi insieme per un ideale comune”, spiega da Firenze Iacopo Melio. “Avete aperto la serata con la musica dei Modena City Ramblers e proprio loro dicevano: ‘Bisognerebbe sognare più forte’. Ecco, chi sta con le persone e lavora per le persone rappresenta la vera speranza del nostro futuro, il nostro sogno. Io per esempio sogno una Toscana progressista, che dia voce a chi voce non ne ha. Sono sicuro che ce la faremo e ne usciremo migliori. Dobbiamo saltare verso il futuro. No all’odio, all’intolleranza, al razzismo”.

Valerio Carocci

Un salto verso il futuro, quello che hanno fatto, ormai da anni, a Roma, i ragazzi del Cinema America. “Dobbiamo tornare a stare insieme – esorta Valerio Carocci – dobbiamo mantenere il distanziamento fisico ma ci dobbiamo opporre al distanziamento sociale. La fruizione gratuita della cultura è un fattore che combatte l’ignoranza. Quell’ignoranza che porta a fatti drammatici, impensabili come quello che è successo al povero Willy a Colleferro. L’obiettivo del Pd, per esempio, credo debba essere deve essere tornare a portare le Feste nei territori, portare i ragazzi nel nostro mondo per evitare che si rivolgano da un’altra parte”.

Un invito al Pd arriva anche da Mattia Santori: “Bisogna costruire una nuova casa e il Pd ne deve essere il perno, deve essere la porta che ci fa entrare in un mondo nuovo. Siamo arrivati ad un punto in cui c’è talmente tanta spinta dal basso che basta una breccia per aprire un portone. C’è tantissimo da fare – riconosce il leader delle Sardine – e ogni tanto ci facciamo delle critiche, che però devono essere costruttive. Ma dobbiamo pensare all’obiettivo: una novità politica fatti di persone, che si riuniscono per cambiare, per innovare, per passare dall’attivismo alla politica, come per esempio ha fatto Iacopo Melio”.

Mattia Santori

Tutta una serie di suggestioni che starà ora al Partito Democratico mettere a terra tradurre in impegni concreti, anche perché insieme a tutto questo, ricorda Maria Pia Pizzolante, “il Pd è in primissima linea, spesso solo, a combattere una durissima battaglia contro una destra sempre più pericolosa e sempre meno ancorata ai valori democratici”.

E proprio perché il Pd e la sua leadership non sia sola a combattere questa battaglia, sottolinea la presidente dem Valentina Cuppi, “bisogna fare come in Emilia-Romagna, dove è nata una vera e propria alleanza dal basso, lontana dalle segreterie di partiti. E’ fondamentale che noi diamo alle persone gli strumenti per partecipare, per decidere, per far valere le proprie idee. La democrazia che vogliamo difendere all’esterno deve essere prima di tutto realizzata al nostro interno”.

Valentina Cuppi

Ora è il momento. “Ci arriveranno tantissimi fondi – spiega Cuppi – non è solo una questione economica. Dobbiamo cambiare questo Paese e dobbiamo farlo ora. “Il grande patto che dobbiamo fare con tutte le persone che ci credono deve andare in questa direzione. Se non lo facciamo adesso, difficilmente troveremo un’altra occasione. Dobbiamo rivoluzionare sia il nostro modo di fare politica, aprendoci ed essendo pronti alla novità. E’ il momento per riprendere il mano il Paese e per aiutare chi è sempre stato in disparte, dalle donne ai giovani, a vincere la propria sfida. Se devo scegliere una parola che contraddistingua questo momento, direi sicuramente coraggio”.