Sul filo del rasoio. Si contano i voti e si aspettano i risultati della sfida più importante degli ultimi anni. Tutto il mondo è con il fiato sospeso perché le elezioni americane, in qualche modo, riguardano tutti. E un clima di incertezza non fa bene a nessuno. Non fa bene ai mercati (che infatti sono molto cauti) ma non fa bene neanche alla stabilità del Paese.
Non ci resta che aspettare e vedere se la storia americana virerà verso i democratici o se continuerà sulla strada dei repubblicani di Trump. Per avere un risultato certo, forse dovremo aspettare molto. Come ha ricordato il responsabile Esteri del Pd, Emanuele Fiano ad Agora’, su Rai3: “Il risultato si farà aspettare per molti giorni. Bisogna rispettare la democrazia americana e le scelte dei cittadini americani”, ha aggiunto.
Chi è il candidato democratico?
Avvocato, 78 anni da compiere il prossimo 20 novembre, nato in Pennsylvania e di origini irlandesi. A lui sono affidate le speranze di riscatto di chi, quattro anni fa, aveva scommesso tutto su Hillary Clinton. Un profilo moderato, nessuna frenesia di vittoria, nessun lampo agguerrito: il suo soprannome è ‘Sleepy Joe’. Per alcuni ha un profilo molto debole ma probabilmente è solo rassicurante.
Già vicepresidente di Barack Obama fu, nel 1972, il più giovane senatore eletto nel Paese.
La sua vita privata è stata segnata da dolori impronunciabili: proprio quando venne nominato senatore per la prima volta perse la prima moglie e la figlia neonata in un incidente stradale, nel 2016 venne a mancare suo figlio Beau (lutto che lo indusse a rinunciare alla corsa presidenziale di quattro anni fa).
Se diventasse lui presidente, vorrebbe ripartire dall’Obamacare, promuovere controlli stringenti sulle armi per quanto riguarda la sicurezza e ‘benedire’ l’immigrazione come caposaldo della cultura a stelle e strisce, abolendo anche il Travel ban. Insomma, quanto basta per farlo bollare come ‘socialista’ dall’avversario Trump. “Non c’è una singola sillaba che io abbia mai pronunciato che possa portarvi a credere che io sia socialista o comunista”. Il che è un’evidente rassicurazione anche per quello che potrebbe essere il cuore del suo elettorato: la classe media americana. Se Biden venisse eletto, la sua vice sarebbe Kamala Harris, una donna che può fare davvero la differenza.