Assegno unico per i figli, pensioni e crescita. Tutte le novità della legge di bilancio

Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo della legge di bilancio. Ha un valore di circa 38 miliardi di euro. Il testo riscende a 228 articoli con 237 pagine (il testo datato sabato sera consisteva invece di 248 articoli e 204 pagine).
Una manovra “fortemente orientata alla crescita, all’occupazione, alla coesione sociale, con un focus particolare sui giovani, le donne e il Mezzogiorno”, l’ha definita il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e che punta a “realizzare una ambiziosa trasformazione dell’Italia nella direzione dell’innovazione, della sostenibilità, della coesione, dell’equità e del lavoro”.
E’ lo stesso titolare dell’Economia ad aver precisato poco dopo che la manovra “potrà essere potenziata a causa dell’intensità della seconda ondata” della pandemia. “Rafforzeremo l’intervento sia sul 2020 che sul 2021 attraverso lo scostamento di bilancio che ci consentirà di potenziare le misure e qualcuno degli interventi indicati, soprattutto di natura congiunturale sul 2020”, spiega.
Una manovra da 38 miliardi che potrà essere potenziata con nuovo scostamento di bilancio che potrebbe aggirarsi sui 20 miliardi e che servirà per affiancare alle misure pensate per il 2021 un ulteriore decreto anti-crisi.
Il ministro difende l’impostazione della manovra che punta non solo ad arginare l’emergenza ma anche a sostenere il ritorno alla crescita. Sgravi al 100% per le assunzioni under 35 (di 4 anni al Sud) e per le donne disoccupate in tutta Italia, sostegno all’imprenditoria femminile, 500 milioni per le politiche attive sono alcune delle misure pensate per sostenere il mercato del lavoro anche quando a fine marzo finirà il blocco dei licenziamenti.
Poi la conferma del taglio del cuneo fiscale in attesa della riforma dell’Irpef per cui la manovra prepara il terreno con l’avvio dell’assegno unico per i figli e la creazione di un Fondo per la fedeltà fiscale” in cui far confluire le risorse della lotta all’evasione che si aggiungeranno, dal 2022, a uno stanziamento ad hoc per il taglio delle tasse da 2,5 miliardi (1,5 nel 2023).
E una spinta si cercherà di darla anche agli investimenti con il potenziamento del piano Transizione 4.0 che sale a 24,8 miliardi per incentivare le spese delle imprese e 50 miliardi aggiuntivi per gli investimenti pubblici. E poi assunzioni ad hoc, 2.800, per garantire una accelerazione nella spesa dei fondi europei – in attesa che arrivino quelli del Recovery Fund.
Ma resta la pandemia il filo rosso che tiene insieme gran parte dei 228 articoli della manovra, rivisti fino all’ultimo: tornano gli aiuti per le imprese, a partire dalla proroga della cassa integrazione a carico dello Stato per altre 12 settimane, insieme allo stop ai licenziamenti fino a fine marzo, e da un fondo anti-Covid da 4 miliardi pensato per i ristori a tutte le attivita’ con perdite. Si rafforza la sanità, con il Fondo sanitario che sale e risorse ad hoc, quasi 1 miliardo, per dare aumenti a medici e infermieri.
Altri 400 milioni serviranno al ministero della Salute per comprare vaccini e cure per i malati di Covid e Asl e ospedali potranno contare ancora per tutto il 2021 di operatori aggiuntivi assunti nell’emergenza. Per cercare di far tornare gli studenti in classe, si prevedono 350 milioni per i trasporti pubblici per potenziare scuolabus e autobus, soprattutto nelle ore di punta.
Ma “nelle prossime settimane – assicura ancora Gualtieri – potenzieremo ulteriormente gli interventi a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese colpiti dalle nuove restrizioni”, grazie alle risorse che saranno reperite in parte dagli ultimi risparmi delle misure messe in campo quest’anno e, dall’altro, con il nuovo scostamento. Si interverrà, ha spiegato infatti il ministro ai sindacati, sia sul 2020 sia sul 2021, ma per fissare l’entità del nuovo deficit si attenderebbe anche di vedere l’andamento dei versamenti di meta’ novembre, appena scaduti. Entro la fine della settimana, o all’inizio della prossima, con il quadro più chiaro e testata anche la effettiva disponibilità delle opposizioni, si procederà con la richiesta.
Allo sgravio contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani si aggiunge infatti la decontribuzione integrale per le donne e il sostegno all’imprenditoria femminile. Sulla base dell’intesa con le parti sociali, la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo è affiancata dall’istituzione di un fondo per le politiche attive del lavoro con una dotazione iniziale di 500 milioni di euro.
Gli investimenti pubblici sono sostenuti da un nuovo fondo pluriennale da 50 miliardi, e quelli privati dal potenziamento di Transizione 4.0 con uno stanziamento di ben 23,8 miliardi per il prossimo biennio. Per il Mezzogiorno gli interventi sono particolarmente rilevanti, con il finanziamento strutturale della fiscalità di vantaggio per il lavoro fino al 2030 e con la proroga del credito di imposta ricerca e sviluppo e di quello per gli investimenti.
La Sanità, con l’aumento della dotazione del Fondo Sanitario nazionale, l’indennità per medici e infermieri, il fondo per l’acquisto dei vaccini, il potenziamento delle diagnosi con tamponi antigenici rapidi, le risorse aggiuntive per l’edilizia universitaria, i contratti di formazione specialistica per i medici specializzandi e le assunzioni di personale sanitario resta una priorità centrale, così come la scuola, l’università, la ricerca, la cultura. Si conferma l’avvio dell’assegno unico per i figli a partire dal luglio del 2021, e si istituisce il fondo per la riforma fiscale che sarà alimentato dai proventi del contrasto all’evasione.