Il mondo piange Diego Armando Maradona

La notizia della morte di Diego Maradona ha fatto rapidamente il giro del mondo. Perché in tutto il mondo, non solo in Argentina o in Italia, El Diego era il re. E il mondo piange il suo re del calcio.

Lì dove è nato, a Villa Fiorito, nel sud della Gran Buenos Aires, è spuntata una bandiera dell’Argentina, un fiocco nero, un mazzo di fiori e alcune candele accese. È qui che il campione argentino è cresciuto, qui da dove è cominciata la sua ascesa verso il successo. E qui, nel suo paese natale, dove la gente si è riversata in piazza addolorata, sono stati disposti tre giorni di lutto nazionale. In Italia, a Napoli, la sua seconda casa, si vedono le stesse scene: da ieri sera lo stadio del San Paolo, che da oggi sarà dedicato al calciatore appena scomparso, è illuminato e le strade sono piene. La Serie A italiana onorerà un minuto di silenzio mentre le coppe Uefa, a partire già da stasera, oltre al minuto di raccoglimento vedranno i calciatori scendere in campo col lutto al braccio.

Tante le reazioni dagli sportivi ai politici, dai tifosi agli allenatori: un lutto collettivo per una morte che è già leggenda. 

A partire dal suo connazionale, Papa Francesco, che il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni, ha detto essere “informato della morte di Diego Maradona, ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute”. Sorprende anche il lungo, e non banale ricordo di Emmanuel Macron, Presidente francese, scrive: “A tutti coloro che hanno risparmiato la paghetta per completare finalmente l’album Panini Mexico 1986 con la sua figurina, a tutti coloro che hanno cercato di negoziare con la propria compagna per chiamare il figlio Diego, ai suoi connazionali argentini, ai napoletani che hanno disegnato affreschi degni di Diego Riveira nella sua effige, a tutti gli amanti del calcio, il Presidente della Repubblica rivolge le sue più sentite condoglianze. Diego resta”. Anche il Presidente venezuelano Maduro ha voluto ricordarlo con affetto: “Dolce e irriverente`Pelusa´, sarai sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Hasta siempre, Pibe de America”.

E poi i tanti amici e colleghi, come il grande Pelè: “È triste perdere amici in questo modo. Sicuramente un giorno giocheremo a calcio insieme in cielo”

O Leo Messi: “Un giorno molto triste per tutti gli argentini e per il calcio. Ci lascia ma non se ne va, perché Diego è eterno. Conservo tutti i bei momenti vissuti con lui e colgo l’occasione per inviare le mie condoglianze a tutta la sua famiglia e ai suoi amici”. Ma anche Roberto Baggio che ricorda: “La vita di ognuno di noi è come una tela che cosa possiamo dipingerci sopra? Diego Armando Maradona ha dipinto grande calcio. Così come al Louvre possiamo ammirare nei secoli la Gioconda di Leonardo le generazioni future ammireranno quanto Diego ha saputo dipingere con il suo calcio. Questo rimarrà nei secoli a venire e questo determina la grandezza di un uomo. Ricordo ancora la semifinale del mondiale del 1990, così come le molte volte che l’ho incontrato in campo. Buon viaggio Diego e non dimenticarti di portare il pallone nel viaggio della luce tranquilla dell’eternità”. Una foto di gruppo, con grandi campioni, e al centro Maradona. Gianluigi Buffon posta il suo ricordo con parole ricche di malinconia.

Non solo il calcio, scrive invece Mike Tyson: “La Mano di Dio, Maradona, ci ha lasciato. Nel 1986 vincemmo i rispettivi Mondiali e ci paragonavano. Lui era uno dei miei eroi, ed un mio amico. Lo rispettavo molto, e sentirò la sua mancanza”. E poi Magic Johnson

E poi quei giornali di tutto il mondo sui campeggia la sua faccia e le sue gambe. Difficile scegliere la più bella o significativa, tutte rappresentano fino in fondo la profondità del dolore che stiamo vivendo. Fortunatamente possiamo dire di aver visto Maradona giocare.