Enrico Letta ha un compito complicato, decisivo, affascinante: riportare il Partito Democratico e la Sinistra italiana più vicino ai lavoratori e ai ceti produttivi, alla persone più semplici e ai giovani. Puntando sulla transizione ecologica, digitale, sociale e economica.
Il così detto “sguardo sul futuro”, che non può prescindere dal rapporto con le nuove generazioni.
Nuove generazioni che credono più di altre di poter riparare il mondo.
Un Partito Democratico che deve far emergere un’idea di futuro, partendo dalla dignità del lavoro, dall’importanza della cultura, delle scuole e della ricerca. Elementi fondamentali per far uscire l’Italia dal debito ambientale, pubblico e democratico che ha verso le nuove generazioni.
Futuro a cui l’Italia sta già partecipando con la presidenza di quest’anno al G20 e la co presidenza assieme al Regno Unito della COP26.
Appuntamenti a cui l’Italia dovrà presentarsi preparata, con un Paese ridisegnato sul piano di uno sviluppo sostenibile, economia circolare e decarbonizzazione.
Ripensando l’identià valoriale del PD e chiedendosi come vogliamo il nostro Pianeta e la nostra Italia nel prossimo futuro. Una nuova dimensione dello sviluppo, della democrazia e del sociale.
Perché la Sinistra può rilanciarsi solo con uno sguardo globale sul futuro, sulle questioni ambientali e i piccoli territori. Locale e globale insieme.
In questo senso la questione ambientale diventa la chiave per rilanciare un rapporto tra noi e l’altro, un miglioramento sociale e culturale.
Maturando l’idea ancora inedita che ogni euro investito sul clima è un euro investito nel sociale. E che la tutela dell’ambiente non viene dopo la conquista dei diritti delle persone e del lavoro ma è un modo per affermarli, consolidarli e svilupparli.
Conta la qualità delle decisioni e il coraggio delle visioni. Conta l’empatia con cui le affrontiamo e le trasmettiamo. Conta lo spirito di comunità che sapremo costruire.
Un Partito che prima di tutto fa cultura e che sviluppa cultura, che fa pensare e che sa convincere, che mette in campo proposte inedite che diventano patrimonio di tutti.
Questa è la sfida.
Questo è il lavoro che ad esempio da alcuni mesi abbiamo impostato come Giovani Democratici della Lombardia, facendo tesoro delle energie e delle idee dei tanti ragazzi e ragazze scese in piazza il venerdì per il clima è dando a quel movimento e alle sue richieste uno sbocco politico.
La voglia di dare il nostro contributo è tanta, assieme alle energie e alla passione.
Si è aperta una nuova fase e noi ci siamo.
Per essere protagonisti.
Per coltivare i sogni.
Per farli fiorire.
Non per l’io ma per il noi.
Non per il potere ma per potere essere futuro.