Con il nostro approfondimento, oggi, andiamo ad occuparci di crisi climatica e politiche globali, un argomento che dopo anni di benaltrismo, sta trovando finalmente spazio nell’agenda dei media, nel dibattito pubblico e, per fortuna, anche nella testa di chi prende le decisioni da cui dipendono una lunga serie di conseguenze prima politiche e poi economiche, sociali, sanitarie e non solo.
D’altronde, proprio in queste settimane, l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme rosso: il 2021 deve essere l’anno dell’azione per proteggere le persone dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico. Non c’è più tempo, siamo entrati nel decennio decisivo.
I grandi player mondiali sono chiamati alla responsabilità. E in questo senso le prime mosse del presidente degli Stati Uniti Joe Biden aprono una nuova strada, dopo gli anni bui del negazionismo di Trump. Biden ha detto a chiare lettere che “è il momento di agire” e sta provando a coinvolgere anche i suoi “nemici giurati”, dalla Cina di Xi Jinping alla Russia di Putin. Non è però tutto oro quel che luccica, per usare un eufemismo. Gli impegni presi, per ora, sono ancora decisamente vaghi e insufficienti e qualcosa, nel brevissimo periodo deve cambiare.
Parliamo di tutto questo, oggi, con Roberto Giovannini, esperto di politiche ambientali, per anni giornalista impegnato in prima linea sulle questioni climatiche e oggi responsabile Sostenibilità presso Terna Spa.
A cura di Stefano Cagelli
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