“Torino si gioca il futuro, così la faremo rinascere”. Intervista a Stefano Lo Russo

Torino è stata tante città in una. Dapprima la capitale dell’industria italiana, vertice fondamentale di quel triangolo formato con Milano e Genova che ha scritto la storia economica italiana ed europea.

E quindi città operaia, meta di un esodo gigantesco dal Mezzogiorno, simbolo del boom economico. Città di lavoro, di lotte, di idee. Poi, in pochi anni molto è cambiato. Torino ha saputo ripensarsi e reinventarsi. E si è trasformata in città laboratorio, in cui il fermento creativo e culturale hanno saputo accompagnare i grandi cambiamenti che ne hanno riscritto il DNA.

Riqualificazione, transizione, investimenti. La Torino di inizio millennio era una fucina di idee e di talento. Le Olimpiadi invernali del 2006, insieme ad anni di buona amministrazione, hanno contribuito a realizzare progetti innovativi che sembravano destinati ad essere incompiuti.

Negli ultimi anni, però, qualcosa sembra essere di nuovo cambiato. Complice la crisi economica e scelte amministrative poco lungimiranti, Torino ha perso lo slancio del primo decennio del secolo. Il lavoro che manca, l’emergenza inquinamento, un lento e progressivo spopolamento: tutti sintomi di una città ricca di potenziale ma che appare come bloccata.

E proprio dalla sua vocazione di città rivolta ai giovani vuole partire, con la propria sfida amministrativa, Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni comunali.

Intervista a cura di Stefano Cagelli

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