(di Radio Immagina)
“È chiaro che dopo la pandemia ci sarà più lavoro in remoto, non si può dire semplicemente che lo smart working non sarà un modello per il futuro. Ce ne sarà di più e bisognerà pensare piuttosto a come organizzarlo in modo adeguato”. Così l’economista Tito Boeri risponde alle parole di Renato Brunetta relative allo smart working.
“Il lavoro in remoto gestito bene – continua l’ex presidente dell’Inps – può essere anche un modo per migliorare la qualità del lavoro ed è inevitabile che questo tipo di lavoro diventi più importante in futuro. Ovviamente deve essere bene organizzato e bisogna pensare ai problemi, come ad esempio quelli abitativi che rischiano di creare disuguaglianze tra i lavoratori. I problemi e vantaggi – conclude – vanno affrontati e regolamentati adeguatamente”.
“Il lavoro in remoto gestito bene – continua l’ex presidente dell’Inps – può essere anche un modo per migliorare la qualità del lavoro ed è inevitabile che questo tipo di lavoro diventi più importante in futuro. Ovviamente deve essere bene organizzato e bisogna pensare ai problemi, come ad esempio quelli abitativi che rischiano di creare disuguaglianze tra i lavoratori. I problemi e vantaggi – conclude – vanno affrontati e regolamentati adeguatamente”.
Le interviste a cura della redazione
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