Etiopia, il Paese della pace finito del vortice della guerra

L’Etiopia è in guerra con se stesso. Il conflitto civile che ha investito il Paese della Pace il 3 novembre scorso, iniziato nelle regioni del Nord è giunto, dopo un anno, alle porte della Capitale, Addis Abeba. Il premier Abiy Ahmed, insignito del premio Nobel per la Pace nel 2019, lunedì ha dichiarato lo Stato di emergenza per sei mesi e ha invitato la popolazione della Capitale addirittura ad imbracciare le armi e, testuali parole, “stanare il nemico ovunque si annidi”. Il pericolo, per Ahmed, è imminente: i ribelli tigrini, a fianco dei vecchi nemici dell’etnia oromo, tutti classificati terroristi dal governo federale, hanno conquistato due città nevralgiche, Dessiè e Kombolcha, a 300 chilometri dalla capitale, sulla strada che porta a Gibuti.

Cosa sta succedendo nel Paese del Corno d’Africa, cosa ha portato a questa situazione, quali sono gli scenari e le soluzioni possibili? Ne parliamo oggi nel corso del nostro approfondimento con Matteo Giusti, giornalista di Limes, grande esperto di geopolitica africana e voce ormai nota agli ascoltatori di Radio Immagina.

A cura di Stefano Cagelli

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