Con Elena Granata, Giancarlo Tancredi e Stefania Proietti
A cura di Stefano Cagelli
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Rigenerare, ripensare, rivalutare, ricucire. Mai come negli ultimi due anni il concetto e l’idea di città sono finiti al centro del dibattito pubblico, non solo tra gli esperti e gli addetti ai lavori, ma anche tra l’opinione pubblica. E allora come sarà la città del prossimo futuro? Su quali architravi dovrà essere fondata, o meglio rifondata? Quali reti, quali connessioni, quali necessità dovrà essere in grado di intercettare lo spazio in cui viviamo?
E’ la grande questione, che si interseca con tante altre questioni: l’ambiente, il lavoro, la qualità della vita, la qualità dei rapporti umani. La città come spazio fisico, certo, ma anche come spazio sociale. La pandemia, ma non solo, ci ha obbligato a ripensare proprio questi spazi, disegnando per esempio nuove piste ciclabili, allargando i marciapiedi o chiudendo alcune strade alla auto per favorire biciclette e pedoni.
Anche grazie ai fondi del PNRR, dunque, l’occasione è irripetibile. “Il successo del piano nazionale di ripresa e resilienza è nelle vostre mani”, ha detto Mario Draghi ai sindaci all’Assemblea dell’Anci.
Ne parliamo con Elena Granata, docente di Urbanistica e studi urbani presso il Dipartimento di architettura del Politecnico di Milano, Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Stefania Proietti, sindaca di Assisi.