L’8 febbraio scorso il Parlamento ha votato, praticamente all’unanimità, una riforma costituzionale importantissima. Un lavoro cominciato in piena pandemia che è arrivata al voto in pochi mesi, segno che l’argomento era ritenuto urgente da tutti i partiti politici, almeno per una volta.
Sono stati fortemente modificati due diversi articoli: il 9 e il 41 della nostra Costituzione. L’articolo 9 fa parte dei principi fondamentali: conteneva già la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della nazione, ma con la riforma appena approvata la tutela si allarga all’ambiente, alla biodiversità, agli ecosistemi e agli animali.
La modifica all’articolo 41, invece, sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. E che le istituzioni possano orientare l’iniziativa economica pubblica e privata verso fini sociali e ambientali.
Le modifiche ci sono ma che cosa comporteranno? Sono solo di facciata o avranno ripercussioni reali?
Ne parliamo con il senatore del Pd Dario Parrini, presidente della Commissione Affari costituzionali e Annalisa Corrado, responsabile delle attività tecniche dell’organizzazione non profit Kyoto Club.
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