Da sabato scorso il Sudan – la capitale Karthoum e i centri principali del Paese – è teatro di una guerra intestina, una guerra di generali, che sta lasciando sul campo centinaia di morti, e migliaia di feriti. Malgrado gli appelli internazionali si intensifichino, nessuna tregua ha retto, e ci si chiede quando e come si possa aprire un tavolo di trattative.
In Tunisia, la conferma dell’arresto del leader storico del principale partito d’opposizione, l’islamico Ennahdha, rinforza la stretta autoritaria di Saied e allontana il prestito del FMI di cui avrebbe disperato bisogno.
Ne abbiamo parlato con Matteo Giusti.
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