Anche la Politica dovrà interrogarsi. Anche i partiti dovranno adattarsi a questi cambiamenti epocali.
Le esperienze condivise dai partecipanti a questo confronto hanno posto l’accento sulla necessità di dare inizio a una maggiore e più forte interazione tra la realtà del partito in Italia e le sue strutture all’estero, in una logica di reciprocità. Le esperienze che queste comunità possono mettere a disposizione del Paese sono uniche e rappresentano “un di più” che può essere determinante per le forze progressiste della sinistra – non solo del PD – nella battaglia contro il populismo e la destra radicale, che in Italia come altrove nel mondo hanno ripreso forza.
L’incontro che si è potuto organizzare, annullando i confini geografici e temporali, grazie all’uso dei nuovi mezzi di comunicazione, ha già creato una base per una cooperazione che speriamo possa svilupparsi ulteriormente per dare al nostro impegno un carattere ancora più internazionale, arricchito di prospettive nuove per guardare ed affrontare le enormi sfide che la pandemia ha prodotto oggi, così come quelle che certamente avremo anche in futuro.
Siamo convinti che l’esperienza della doppia militanza nei partiti socialdemocratici in Europa, come nel resto del mondo, possa portare prospettive, idee e proposte nuove e utili anche per l’Italia.
Una comunità che abbraccia il mondo, letteralmente, ancorata ai valori dell’uguaglianza, della solidarietà e dell’equità e che in Italia ha nel Partito Democratico il suo riferimento istituzionale ed organizzativo.
Nessun’altra forza politica come il PD ha una tale rete, così diffusa e capillare nel mondo – dal Canada all’Argentina, passando per gli USA, dal Brasile all’Australia per arrivare all’Europa – a disposizione. Un vero e proprio vantaggio competitivo politico che sicuramente sarà compreso e valorizzato nella sua interezza.
L’autore è segretario del circolo Pd Berlino