L’aumento dei contagi danneggia l’economia più dei lockdown. Parola del Fondo monetario internazionale

I casi di coronavirus, confermati dalla Protezione civile, negli ultimi giorni hanno avuto un grande incremento nel nostro Paese: nonostante il record di tamponi, l’8 ottobre sono stati 4.458 nuovi casi e 22 i morti. Un incremento costante che preoccupa non solo per la salute delle persone ma anche per la possibilità di nuove chiusure.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, però, ciò che dovrebbe preoccuparci davvero, non sono tanto i lockdown ma gli stessi contagi. Sono gli stessi contagi, infatti, a provocare nel medio termine i danni peggiori alle economie dei paesi colpiti dal coronavirus. L’Fmi, in un capitolo del World Economic Outlook appena diffuso, invita quindi a “riconsiderare la narrativa prevalente sui lockdown” secondo cui sarebbe necessario “un compromesso tra salvare vite umane e sostenere l’economia”.

L’analisi spiega come questa visione “trascura il fatto che i lockdown efficaci adottati nelle prime fasi di un’epidemia possono portare a una ripresa economica più rapida” dal momento che “contengono il virus e riducono il distanziamento sociale ‘volontario'”, cioè quello che le persone adottano mettendo in atto comportamenti prudenti, limitando gli spostamenti e quindi riducendo spese e consumi. Nel medio termine i benefici collegati con una ripresa più veloce “possono compensare i costi a breve termine dei lockdown, probabilmente con effetti complessivi positivi sull’economia” spiega il Fondo.

Ciò che determina la stragrande maggioranza dei danni economici è, però, una riduzione della mobilità delle persone; per questo l’Fmi stima che “un raddoppio dei casi giornalieri porta a una contrazione della mobilità di circa il 2%”. Ma – si spiega – dal momento che in questo calo degli spostamenti e dei contatti diretti c’è “una forte componente di distanziamento ‘volontario’ ” se ne deduce che “eliminare i lockdown può comportare solo un parziale rimbalzo dell’attività economica se persistono i rischi per la salute”.

Insomma, “le persone si sentono a disagio nel riprendere la mobilità anche in caso di eliminazione dei lockdown se percepiscono ancora un rischio considerevole di contrarre o diffondere il virus”. Di qui l’invito del Fondo ad abbandonare l’idea “di revocare prematuramente i lockdown nella speranza di far ripartire l’attività economica”.

Visto l’impatto dei lockdown, si legge quindi in un capitolo del World Economic Outlook, i governi “dovrebbero perseguire metodi alternativi per contenere le infezioni che possono comportare costi economici a breve termine inferiori rispetto ai blocchi totali, come l’aumento dei test, la tracciabilità dei contatti, la promozione dell’uso di mascherine facciali e l’incoraggiamento del lavoro da casa“. “Man mano che la comprensione della trasmissione del virus migliora – si sottolinea – i paesi potrebbero adottare misure mirate piuttosto che lockdown improvvisi, ad esempio concentrandosi sulla protezione delle persone vulnerabili e limitando i raggruppamenti in spazi chiusi”.

Il consiglio migliore che possiamo darci è quindi quello di continuare a rispettare le regole: distanziamento sociale, uso della mascherina, igienizzare le mani e scaricare l’App Immuni.