Gestire la combinazione lavoro-figli, un’impresa (quasi) possibile
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La domanda che aleggia e preoccupa tutti i genitori italiani che devono tornare a lavoro il 4 maggio è: ma dove metto i bimbi? Una domanda legittima a cui la politica ancora non ha dato una risposta soddisfacente.

Ma c’è anche una categoria di genitori, spesso dimenticati, che della chiusura della scuola sono rimasti vittime insieme ai propri figli: gli smart worker. Fra chat, video call e lezioni on line, come si può conciliare il lavoro ordinario con la cura dei figli?

Ecco le 10 regole per non perdere completamente il senno fino a settembre (OMG).

  1. E’ necessario, per tutti, togliere il pigiama entro e non oltre le 10 del mattino e lavarsi i denti dopo colazione. Il livello di abbrutimento non può superare quello di una qualsiasi domenica pomeriggio in inverno.
  2. Anche se non si incontra nessuno fisicamente, la doccia va comunque fatta, di tanto in tanto.
  3. La televisione non è una sostituta baby sitter (almeno non a tempo pieno).
  4. Le patatine in busta, seppure lontane antenate delle patate, non possono essere considerate un contorno.
  5. Le videochiamate con i nonni non possono superare i 40 minuti, altrimenti sono equiparabili a sequestro di persona.
  6. Aiutare nei lavori domestici è giusto ed educativo, far passare l’aspirapolvere tutti i giorni ai minori è schiavitù.
  7. Il tasto ‘Mute’ nelle conference call non può e non deve mai essere perso di vista.
  8. ‘Aspetta’ e ‘Un attimo’ non possono essere la risposta a qualsiasi domanda.
  9. Mettere a posto la stanza può essere considerato superfluo.
  10. Ricordiamoci che sono bambini. E che hanno perso tantissimo da un giorno all’altro. Ogni tanto abbracciamoli e baciamoli, magari guardando un film insieme.

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