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Cari lettori, Immagina ha deciso di lanciare una call per artisti, giovani reporter, e filmmaker, per dare visibilità alle produzioni indipendenti che trattano di tematiche sociali e culturali del nostro tempo. Partiamo con questo bellissimo corto realizzato da Giuseppe Martone Junior. Se sei interessato a diffondere il tuo progetto sui nostri canali scrivi via mail a [email protected] o contattaci tramite la nostra pagina Facebook.

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Giuseppe Martone Junior presenta #oddiorestoacasa

Era da tempo che volevo dedicare il mio tempo e la mia creatività per realizzare un lavoro sul tema dei femminicidi e della violenza sulle donne. Volevo cercare di accendere un ulteriore riflettore su questo tema delicato che purtroppo non ha ancora ricevuto l’attenzione che merita.

Da poco più di un anno, ho iniziato meglio a comprendere che cosa voglia dire subire violenze fisiche e psicologiche, esattamente da quando una persona a me molto vicina mi ha mostrato la sua fragilità e le cicatrici che queste azioni comportano. L’angoscia, il male che si sente e che ci si porta dentro per sempre quando si è o si è stati vittime di queste azioni ignobili. Da allora ho rivolto più attenzione a questo tema. 

Fu così che come per tutti in modo inaspettato, arrivato il corona, mi sono ritrovato rinchiuso nelle quattro mura di casa. Complice il lavoro dimezzato ed il fatto che stessi iniziando questa “fantastica” e singolare esperienza di quarantena da solo con il mio coinquilino che poco dopo mi chiese se poteva far venire pure la sua ragazza (chi non sarebbe stato felice di passare la quarantena insieme ad una coppia? Ma chi ero io d’altronde per dividere due innamorati in tempi così bui?) ho pensato che tra attrezzature, attori (non attori), location e soprattutto tempo a disposizione, avevo proprio tutto il necessario per realizzare questo progetto. 

Inoltre, aimè, a rendere questo tema ancor più attuale e “sentito” è stata la costante presenza, su Tg e giornali, di notizie provenienti da tutta la penisola che riguardavano proprio la violenza domestica, aumentati tragicamente grazie alla “costrizione” in casa delle persone per l’emergenza sanitaria.

Fu cosi che un giorno, in terrazza, presi una penna, cominciai a scrivere e non mi fermai finché non ebbi sottomano quella che poi sarebbe diventata #oddiorestoacasa, una storia che parla di violenza sulle donne… in quarantena!

Cortometraggio scritto e diretto da Giuseppe Martone Junior, interpretato da Jacopo Socini e Francesca Pisi, con musiche originali di Light Minded e Spong-X.

#oddiorestoacasa, gioco di parole del famoso hashtag #iorestoacasa in uso durante la quarantena, è la storia di una coppia che come tante altre coppie, single o famiglie, in quel periodo si trovò ad affrontare una situazione del tutto nuova: non poter uscire di casa se non per ragioni importanti.

Tante persone, pur con la drastica limitazione della libertà, in quel periodo hanno ritrovato tuttavia qualcosa di molto positivo. Le famiglie numerose erano costantemente insieme… Cucinavano, mangiavano, si amavano e si odiavano, proprio come se fosse tutti i giorni domenica; i single impararono a conoscersi meglio, a suonare l’ukulele, a fare yoga e a preparare il guacamole. La maggior parte delle coppie ne approfittò per sperimentare nuove posizioni, per i mobili Ikea nei loro bilocali; altre invece fecero tanto l’amore e dopo mangiato rifecero ancora l’amore.

Non per tutti, però, l’idea di chiudersi in casa rimandava necessariamente ad un pensiero felice. Rebecca e Marco stanno insieme da quattro anni e da due convivono nella casa che insieme hanno acquistato, dopo tanti sacrifici. Marco è innamorato di e ossessionato da Rebecca, Rebecca invece ha scoperto da qualche mese che Marco, lei non lo ama più. È il 10 marzo 2020. Rebecca trova finalmente il coraggio di lasciare Marco e andarsene di casa, è pronta finalmente, e crede che sia proprio il momento giusto per farlo, ma un improvviso annuncio del Presidente del consiglio in diretta nazionale complica le cose.

In Italia ogni 15 minuti una donna è vittima di atti di violenza. Nell’82% dei casi, chi fa violenza su una donna non bussa alla sua porta di casa: ne possiede già le chiavi. Ed è proprio tra le mura di casa che l’80% dei femminicidi si consuma. L’OMS dichiara che i casi di violenza domestica sono terribilmente aumentati in seguito ai provvedimenti presi in seguito alla diffusione del COVID-19.

L’obbiettivo di questo lavoro è quello di sensibilizzare. Da una parte sperando di portare luce su atteggiamenti violenti che alcuni uomini hanno assunto o assumono, a volte anche inconsciamente. Solitamente uomini che senza sovrastare fisicamente o psicologicamente la loro compagna non riescono a sentirsi soddisfatti nel controllo della relazione. Dall’altra parte, l’obbiettivo è di spronare le vittime di violenza. In questo caso le donne, ma così come chiunque, a denunciare o chiedere aiuto. Troppo spesso purtroppo le vittime si ritrovano in un mind game che le tiene non solo prigioniere materiali, fisicamente o emotivamente di qualcuno, ma anche di loro stesse. 

Uno dei processi psicologi più comuni è il senso di colpa che spesso le vittime si auto-innescano, in una morsa che toglie il respiro ma soprattutto toglie la voglia di reagire e quindi di vivere. Quest’idea che non ci sia una via di fuga, diventa purtroppo la loro realtà. Spero quindi che il mio corto faccia riflettere e possa portare la voglia di reagire e di chiedere aiuto se ci si dovesse trovare davanti a situazioni di questo tipo.

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