Il 5G serve all’Italia, basta con i no alle sperimentazioni
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5G: Basta dire no alle sperimentazioni. Questa infrastruttura sarà necessaria per rendere il nostro paese omogeneo e riguarderà il futuro, delle imprese, della mobilità, della sanità e della sicurezza


Il 5G è una infrastruttura fondamentale per il futuro. ​Immaginiamo che prossimamente sarà possibile controllare a distanza impianti produttivi complessi; i sistemi di trasporto saranno sempre più automatizzati e privi di conducente; le prestazioni sanitarie potranno essere erogate con elevatissima qualità da esperti che operano in luoghi molto distanti da dove si trova fisicamente il paziente; sarà possibile un controllo mirato e continuo dello stato di salute dei campi coltivabili per migliorare la qualità e la quantità del cibo prodotto; il cittadino potrà godere di nuovi servizi di educazione intrattenimento; potrà essere aumentata la sicurezza e la qualità di vita complessiva della società.

Per rendere possibili queste molteplici applicazioni servono però tecnologie in grado di trattare e veicolare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente permettendo il sicuro dialogo in tempo reale tra i vari dispositivi connessi. In questo contesto deve essere inquadrata a tecnologia 5G (dove “G” sta per “next Generation” in quanto si stratta di uno sviluppo degli attuali sistemi di telecomunicazione wireless) che in sostanza offre queste tre nuove rilevanti caratteristiche abilitanti:

  • fino a 20 Gbit/sec di velocità in download e 10 Gbps in upload
  • tempo di risposta rapidissimo ai comandi inviati (ossia una latenza tra 1 e 10 mms) fino ad un milione di dispositivi collegati per Km2.

Eppure continua, soprattutto nei comuni amministrati dal centro destra, un diniego alla sperimentazione, proprio nelle aree che più beneficerebbero della tecnologia. Una storia che aime’ si ripete sistematicamente nel nostro Paese. Ecco perché spetta alla politica dare più sostegno alla ricerca e alle imprese del settore.
Semplificare la vita dei cittadini e migliorare l’ambiente: sono le sfide che attendono le nostre città. Infatti il 5G è una delle 11 tecnologie abitanti per lo sviluppo, dell’ecosistema 4.0, che permetterà l’integrazione di imprese, artigiani, servizi, mobilità, pubblica amministrazione, sanità, cittadini, enti, scuole, territori, in maniera più efficiente e veloce.
Questo odioso ostracismo verso la tecnologia, condita dalla scarsa propensione all’innovazione, rischia di penalizzare lo sviluppo dell’intero paese.
I dati diffusi dall’Istituto Superiore della sanità in una recente audizione alla Camera dei Deputati, ha affermato che le nuove antenne 5G non rappresentano un pericolo per la salute, soprattutto se le equipariamo alle attuali tecnologie.
Chi sostiene che il 5G, possa esporre a rischi diversi e maggiori per la salute, lo fa in maniera strumentale, infatti le nuove frequenze, sono si più elevate rispetto a quelle usate ora dai cellulari, ma si diffondono meno rispetto a quelle 3G e 4G. Ecco perché le celle devono essere più piccole e più capillari sul territorio. Ciò significa, come precisa l’Istituto superiore della sanità, che le potenze utilizzate saranno più basse e le onde si fermeranno a livello molto superficiale della pelle. Gli studi fatti su queste frequenze dimostrano che gli effetti immediati sulle cellule sono meno rilevabili rispetto a quelli per l’uso delle attuali frequenze 2G/3G/4G che pure danno effetti scarsamente percettibili, di riscaldamento cellulare.

Sulla base degli studi e delle conoscenze oggi disponibili possiamo riassumere la questione dei possibili rischi per la salute indotti dall 5G in questo modo:
● Le onde elettromagnetiche sono già usate dalle altre generazioni (da 1 G a 4G) e sappiamo già da anni che sono possibili cancerogeni se ci sottoponiamo ad una esposizione molto elevata – dalle dieci alle cento volte superiore a quella cui siamo sottoposti adesso. Per questo, gli Stati hanno già da anni fissato dei limiti di esposizione ben al di sotto della soglia di pericolo, e in ogni caso sono gli stessi scienziati a consigliare alcune abitudini agli utenti, come non tenere il telefono in tasca, preferire l’utilizzo di viva voce o di auricolari, non dormire col cellulare sotto il cuscino;
● Non esiste ad oggi alcuna prova che le onde millimetriche, peculiarità del 5G, abbiano un qualche effetto dannoso diverso dalle altre onde già analizzate. I dubbi derivano unicamente dal principio di precauzione; peraltro, le onde millimetriche sappiamo essere più deboli quindi meno capaci delle altre di penetrare i tessuti della pelle;
● Nessun comune sta abbattendo alberi per fare spazio alle nuove antenne 5G che per la loro piccola dimensione (confrontabili con un laptop) possono trovare localizzazione nell’attuale palificazione e rete semaforica. Come noto il maggior numero di antenne, inoltre, è dettato dal fatto che il segnale 5G è più debole, quindi ha bisogno di più antenne. Più antenne significa meno potenza emissiva e quindi dunque meno rischi per l’uomo.
● Nel sito del Ministero della Salute, che insieme all’Istituto Superiore di Sanità ha confutato 10 fake news relative all’argomento Covid-19, è riportato che “Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G”. ISS va oltre e sostiene che “Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless”.

Il nostro paese oggi è nella top 4 degli stati Europei pionieri nella sperimentazione e quindi può godere di un grande vantaggio competitivo. Per questo motivo, al netto della necessaria prudenza già posta in essere dal governo italiano dobbiamo procedere con la sperimentazione. Perchè se ci fermiamo ora l​’unico vero rischio reale sarà quello di trovarci in forte ritardo rispetto agli altri Paesi industrializzati.


Marco Simiani è responsabile Infrastrutture nella segreteria nazionale del Partito Democratico

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1 COMMENTO

  1. Speriamo che il suo appello non rimanga inascoltato e che i comuni ritirino i divieti alla sperimentazione.
    Aggiungerei solo che, secondo l’ AIRC, il 5G è potenzialmente meno cancerogeno della carne rossa… per coerenza questi comuni dovrebbero quindi vietare le grigliate di Pasquetta e Ferragosto!

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