Perché l’aerospazio è un settore davvero strategico per l’Italia
P

Il PD ha definito una propria linea di indirizzo sulla seconda industria del Paese: l’aerospazio che occupa 46.000 lavoratori diretti e 160.000 con l’indotto. È costituito da grandi imprese, Leonardo su tutte, e da una filiera di piccole e medie realtà, spesso di livello internazionale. Ci chiedono di occuparci del loro futuro. Siamo consapevoli che l’aerospazio è un presidio cruciale della nostra competitività e della nostra economia.

Contribuisce fortemente alla bilancia dei pagamenti grazie al rapporto 1 a 4 tra investimenti e ricavi e all’alta percentuale di prodotti esportati. Di più. Guardando al futuro, le tecnologie del settore, cibernetica, intelligenza artificiale, realtà aumentata, avranno un ruolo crescente in campi rilevanti riguardanti la vita delle persone: sanità, ambiente, agricoltura, sicurezza. Siamo grati a tutti coloro che in questi tre mesi ci hanno aiutato. Da personalità di Palazzo Chigi all’operaio del consiglio di fabbrica, da imprenditori e dirigenti di talento ad intellettuali e scienziati. Li abbiamo ascoltati con umiltà e rispetto, con l’unico obiettivo di assicurare all’Italia il ruolo di protagonista avuto negli ultimi 50 anni anche in futuro, consci dei grandi mutamenti geopolitici in corso, che il coronavirus accentuerà ulteriormente.

L’umiltà non è indice di subalternità. Anzi. Sono convinto che da qualche decennio la finanza comanda, i tecnici eseguono, i politici vanno ai talk show televisivi. Questa è la più feroce, oltre che onesta, forma di autocritica per chi crede che la politica abbia il compito di cambiare il mondo. Nessuna boria di partito, dunque. Abbiamo costituito un piccolo gruppo di lavoro composto da chi si occupa nel Governo, in Parlamento, nelle Aziende, di questo settore. Ringrazio tutti per la loro passione a partire da Gianpaolo Manzella, Alberto Pagani, Vito Vattuone. In nessun campo, e particolarmente in questo, l’improvvisazione e la mediocrità sono ammesse: satelliti, aerei, elicotteri, devono “stare su”. Non si può bluffare. Purtroppo in questi mesi tremendi abbiamo constatato che molte elites politiche, istituzionali, economiche, mediatiche, sanitarie persino, sono diventate tali per relazioni amicali più che per merito. Pochi lettori di “Immagina”, immaginano, invece e per esempio, che piccole aziende italiane di eccellenza mondiale dell’aerospazio, hanno dato un contributo decisivo alla cattura di pericolosi boss mafiosi.

Nel corso di un incontro, a settembre, con il gruppo dirigente di un’azienda, il Sottosegretario Manzella ha chiesto all’a.d., una donna, quante ore di cassa integrazione aveva utilizzato nel 2020. Zero, la risposta. Mi sono emozionato e inorgoglito. Perché?

Lo zio, uomo di raffinata cultura, purtroppo scomparso, dopo che la caduta del Muro di Berlino squasso’ le fondamenta del settore, mise in azienda le proprie risorse personali per salvarne i posti di lavoro e il patrimonio tecnologico. La nipote, persona di valore, è degna erede della precedente generazione. Così come è di valore la stragrande maggioranza delle aziende della filiera che vanno tutelate dagli appetiti stranieri in questa stagione tempestosa. Non vanno assecondati, al contrario, i professionisti dell’uso improprio delle risorse pubbliche. Per fortuna si tratta di casi isolati.

Le risorse del Recovery vanno utilizzate correttamente nella gestione della transizione ecologica. Tutti, giustamente, chiedono più sostegni per la sanità, la scuola, la famiglia, l’ambiente, la sicurezza. Per questo, serve, innanzitutto, creare nuova ricchezza. Solo così si può redistribuirla. Colpiscono i riformisti da salotto invocare riforme pensionistiche. È così blasfemo ricordare che si garantiranno pensioni dignitose, domani, ai giovani, se ci sono lavoratori, oggi, che versano i contributi? Proprio l’aerospazio può creare nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto, pur dovendo fronteggiare la durissima crisi del trasporto aereo. È emersa la differenza fra l’essere fornitori di giganti come Boeing e Airbus e detentori di piattaforme proprietarie.

Il coronavirus sta colpendo al cuore l’Europa, principale luogo, oltre a quelli tradizionali degli alleati, dove l’Italia, nella sua autonomia, deve impostare la propria strategia. Mai come ora si avverte il bisogno di imprimere un’accelerazione verso gli Stati Uniti d’Europa. In ogni caso va sostenuto il Piano di Difesa Comune Europeo, visto il ruolo di principale difensore dei diritti umani nel Mondo svolto dal Vecchio Continente. Occorre investire su una crescente presenza di qualità di italiani del settore negli organismi europei, attivando intelligenti interlocuzioni con gli altri Paesi. Abbiamo messo a punto prime proposte concrete, frutto anche dell’ascolto dei nostri interlocutori, per contribuire a rendere più efficace l’azione del Governo. La strategia di fondo sull’aerospazio, dovrebbe contare, tuttavia, sulla condivisione di tutti i partiti. Maggioranza e opposizione. Vi sono programmi che durano 15/20 anni, ben oltre le mutevoli maggioranze parlamentari.

Ricerca, nuovi prodotti, gare, contratti. Il sostegno a ciascuna di queste fasi delicate è la via obbligata per garantire alle aziende italiane nuovi successi nelle competizioni internazionali anche nei prossimi anni.

L’Italia è una Nazione aperta e ospitale. Le centinaia di giovani africani, asiatici, sudamericani che a Sesto Calende e a Galatina, a Nord e a Sud, imparano a pilotare elicotteri ed addestratori, sono un patrimonio prezioso per il nostro Paese e per il dialogo tra gli Stati.

Libertà, pace, ricerca scientifica, scoperta dell’Universo, sono alla base del nostro impegno, per contrastare vecchie e nuove disuguaglianze. Tale impegno proseguirà, pur dentro i limiti imposti dall’epidemia. L’identità del PD non sarà sancita in futuribili congressi. Si forgerà in questo tempo straordinario, così come avvenne per i partiti durante la Resistenza e nella lotta al terrorismo. Il compito di una forza popolare è quello di stare accanto agli italiani preoccupati e impauriti per il loro futuro. La salute e il lavoro sono al centro delle preoccupazioni di milioni di famiglie.

Sul tema del lavoro, per quanto riguarda  l’aerospazio, attività che continuerà ad esercitare grande fascino sull’umanità, nonostante le ferite da essa inferte alla Terra, non faremo mancare le idee e le proposte del Partito Democratico.


Scarica il documento: Per un Paese dell’aerospazio. Linee di politica industriale


Daniele Marantelli è Responsabile Dipartimento PD Politiche per l’Aereospazio

Più letti

spot_img

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore, inserisci il tuo nome

Magazine