Non dipende da lei. Dipende da Noi
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C’è un’enorme questione maschile che ci impedisce di vedere. Che ci impedisce di capire che il problema non è il rapporto tra le donne e gli uomini, tra le donne e la società, ma il contrario.

Il problema siamo noi.

Noi uomini che sì, siamo bravi a dire di volere più donne in politica, nei luoghi che contano, dove si comanda, ma poi. Sempre poi.

Perché la realtà, il qui e ora, ci dice che su venti Presidenti di Regione, solamente una è donna. E mai nessuna è arrivata a poter anche solamente ambire alla Presidenza del Consiglio.

Tra le prime quindici testate giornalistiche per tiratura, vi è una direttrice.  Una sola, da poco più di un anno: Agnese Pini de “La Nazione”.

Si potrebbe continuare: su 84 rettori universitari, le donne sono appena 7. E ci sono voluti 717 anni per vederne una a “La Sapienza”. Tra i professori associati, le donne sono il 37%. Tra quelli ordinari, appena il 23%.

Eppure le studentesse (55,4% degli iscritti) sono più degli studenti, le studentesse post laurea (59,3%) più degli studenti post laurea, le laureate (56%) più dei laureati e le laureate con lode (24,9%) più dei laureati con lode (19,6%).

La violenza è anche qui, in questi numeri.

Il problema siamo noi.

Siamo noi uomini che, nel commentare la notizia dello stupro di una 18enne da parte di un ricco imprenditore, usiamo le parole di Vittorio Feltri. Queste: “Personalmente ho constatato che si fa fatica a scopare una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta”.

Perché è lei che se l’è cercata e che lo voleva, in fondo.

È lei che ha indossato quella minigonna.

È lei che ha scattato quella foto dove si lasciava intravedere.

Il problema siamo noi.

Siamo noi uomini che, se una donna ha una vita sessuale attiva, allora be’, è una “zoccola”. Ma se quella vita sessuale attiva non ce l’ha, è una “frigida” e anzi: dovrebbe concedersi di più. Perché una donna è colpevole per definizione: che sia bella o che sia brutta, che sia lasciva o che non lo sia.

Il problema siamo noi. Siamo noi uomini, che abbiamo plasmato persino il linguaggio a nostra immagine e somiglianza.

Stefano Bartezzaghi, un semiologo, ha stilato una semplice lista di parole il cui significato cambia radicalmente a seconda che esse siano declinate al maschile o al femminile: un uomo di strada (un uomo del popolo), una donna di strada (una che la dà); un uomo facile (un uomo senza pretese), una donna facile (una che la dà); uno squillo (il suono del telefono), una squillo (una che la dà); un toro (un uomo molto vigoroso), una vacca (una che la dà); un buon uomo (un uomo probo), una buona donna (una che la dà); un gatto morto (un felino deceduto), una gatta morta (una che la dà); uno zoccolo (un tipo di calzatura), una zoccola (una che la dà).

E si potrebbe continuare. Il problema siamo noi.

Siamo noi uomini, che legiferiamo sulla pelle e sui diritti delle donne. Noi che l’aborto l’ostacoliamo, anche a costo di metterle in pericolo. Noi che fissiamo l’Iva sui tamponi al 22%, come se fossero beni di lusso. Noi che le politiche di genere le trascuriamo, perché non è mai il tempo.

Poi succede che in Italia quasi 7 milioni di donne, nell’arco della loro vita, hanno subito violenza, fisica o sessuale. Succede che 650mila sono state stuprate e su 746mila lo stupro è stato tentato. Senza contare i femminicidi, i maltrattamenti, le molestie.

Il problema siamo noi uomini.

È da noi che dipende tutto questo. Ed è da noi che dipende il dovere di cambiare. Non sono le donne a doversi difendere, siamo noi a non doverle violentare. Non sono le donne a doversi proteggere, siamo noi a non doverle giudicare. Non sono le donne a doversi fare strada lottando contro i mulini a vento, siamo noi a doverci misurare sulla base delle sole capacità, conoscenze e competenze.

Per questo abbiamo lanciato la campagna “Non dipende da lei. Dipende da Noi”. Per ribadire che il problema è chi abusa, chi violenta, chi stupra, chi perpetra una cultura maschile e patriarcale oramai insopportabile. E che il problema non sono le vittime, ma i carnefici. Per questo abbiamo lanciato come Partito Democratico questa campagna nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per ribadire che la lotta contro la violenza e contro il maschilismo la dobbiamo fare soprattutto noi uomini. Perché dipende da noi. Solo e soltanto da noi.

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2 COMMENTI

  1. Sono d’accordo con il contenuto dell’articolo, ma sono anche d’accordo con Feltri quando dice: “Personalmente ho constatato che si fa fatica a scopare una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta”.

  2. Le cose stanno cambiando, ormai è sempre più difficile capire cosa sia un donna e cosa sia un uomo. Ogni giorno che passa il concetto di genere sta diventando più dominante rispetto al concetto di sesso. E la povera J.K. Rawling che cercava di difendere le vecchie idee è stata trattata come si meritava

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