Il 2021 sia l’anno della consacrazione della comunicazione pubblica digitale
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Sono gli ultimi giorni del 2020, un po’ tutti vogliamo correre verso un nuovo anno, con la speranza che sia meno difficile, meno drammatico e complicato, più sereno e con nuove opportunità per tutti.

Il 2020 è stato l’anno della pandemia e dell’emergenza, un anno in cui la comunicazione e informazione pubblica, soprattutto attraverso le piattaforme digitali, ha saputo dare una risposta importante, in tutta Italia e con molti professionisti impegnati in prima linea. Il 2020 è stato anche l’anno che ha finalmente acceso i riflettori sulle opportunità del digitale e messo in luce la grande utilità della comunicazione, delle informazioni, dei servizi, del dialogo e dell’interazione, che enti e aziende pubbliche possono sviluppare a favore dei cittadini attraverso web, social network, chat, intelligenza artificiale, tutte le principali piattaforme digitali.

Come per tutti l’emergenza è stata inaspettata, fortunatamente in Italia tanti professionisti e strutture pubbliche erano preparate ad una risposta di comunicazione e in particolare ad una risposta digitale. Frutto di un lavoro che viene da lontano, spesso nato dall’intraprendenza e passione di tanti giornalisti, comunicatori, social media manager in tutto il Paese. Sono nati tanti nuovi servizi, nuove presenze pubbliche sulle piattaforme digitali, le fonti ufficiali si sono fatte valere spesso isolando le fake news, promuovendo un lavoro costante di scambio e confronto, diffondendo notizie per sensibilizzare e aiutare i cittadini e ampliando la propria attività di dialogo e interazione, un salto di qualità fondamentale nel rapporto PA-cittadino e per un utilizzo corretto e completo delle piattaforme digitali.

Il 2020 ha “sbloccato” questioni che nella precedente normalità sarebbero restate ferme per anni. Purtroppo il digitale e le sue opportunità o questioni come lo smart working avevano l’importanza di un trafiletto, oggi raggiungono la prima pagina e sono e saranno centrali nelle politiche e negli investimenti europei del presente e del futuro. A maggior ragione verso la nuova normalità abbiamo tutti il dovere di rendere queste opportunità strutturali e non solo una risposta all’emergenza. Consapevoli che quello di cui stiamo parlando è prima di tutto un grande passaggio culturale, l’emergenza ne ha indubitabilmente accelerato il percorso, fatto recuperare qualche anno di ritardo. Era già evidente anni fa il bisogno di una svolta digitale, oggi credo non sfugga più a nessuno la centralità delle competenze, l’importanza di riconoscere le professionalità, l’assoluta necessità di tempi, strumenti, linguaggi, organizzazione del lavoro diversi e di nuove assunzioni che portino “pensiero e attitudine digitale”.

Il 2020 è stato anche l’anno, finalmente e grazie all’impegno della ministra Fabiana Dadone, dell’avvio del tavolo istituzionale di riforma della Legge 150 sulla comunicazione pubblica al Ministero per la Pubblica Amministrazione. Sono stati fatti molti passi avanti grazie al contributo di tutte le principali organizzazioni della PA, del giornalismo, della comunicazione, adesso è importante arrivare in fondo al percorso nel minor tempo possibile. Per questo come PA Social abbiamo deciso di promuovere anche una petizione online su Change.org.  Per una PA semplice, vicina, digitale, trasparente, a portata di cittadino.

La legge è una pietra fondamentale, ma il percorso è ancora più ampio e più ambizioso: abbiamo davanti l’opportunità di disegnare il mestiere del giornalista, del comunicatore, del manager della comunicazione e informazione digitale dei prossimi 30 anni, rivoluzionare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, indicare una strada chiara per i tanti giovani che aspirano a fare questo mestiere. Per questo non possiamo fermarci e rendere la risposta all’emergenza e l’ottimo lavoro di tanti professionisti qualcosa di strutturale, un asse portante della nuova normalità del settore pubblico. Il 2021 sarà l’anno della consacrazione definitiva della comunicazione e informazione pubblica digitale, non c’è più tempo da perdere.

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