Finalmente al via la Conferenza sul Futuro dell’Europa
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Finalmente, dopo oltre un anno di attesa e preparativi, nelle prossime settimane si avvierà la Conferenza sul Futuro dell’Europa. La Conferenza vuole inaugurare un nuovo ed inedito percorso di ascolto dei cittadini europei, che almeno fino al 2022 saranno consultati e parteciperanno – online e attraverso agorà e assemblee – a discussioni per immaginare insieme l’Europa che vorranno per i prossimi decenni.

A breve saranno lanciate dalle istituzioni europee una piattaforma digitale multilingue e verrà definito il funzionamento delle agorà, che saranno in contatto permanente con le discussioni che in parallelo anche i rappresentanti istituzionali – del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali, degli enti locali, degli altri organismi europei – porteranno avanti.

La Conferenza nasce su impulso delle forze progressiste e pro-europeiste, su proposta del Presidente francese Macron e realizzata grazie al lavoro negoziale del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e del Presidente di turno dell’Unione Europea, il socialista portoghese Antonio Costa.

È anche per questo, come ha ricordato il segretario Enrico Letta nel discorso presso l’assemblea nazionale, che la Conferenza sul Futuro dell’Europa può essere una grande occasione per tutto il Partito Democratico. Il PD è la prima infrastruttura democratica del Paese e deve quindi ambire a essere al centro del nuovo processo partecipativo che la Conferenza sul Futuro dell’Europa vuole avviare.

Un’Europa progressista è il nostro orizzonte programmatico e identitario. Anche grazie alla nostra azione di governo dell’ultimo anno e mezzo, siamo riusciti a imprimere una svolta fondamentale al destino dell’Unione Europea, contribuendo in modo decisivo a Next Generation EU, al clima di nuova solidarietà, al percorso che porta verso la costruzione di nuova sovranità europea.

Si tratta di un cammino ancora in fieri, che la Conferenza dovrà contribuire a completare, innanzitutto portando più informazione e partecipazione sul senso profondo che lega il destino di tutti noi europei.

La Conferenza pertanto non potrà ridursi a una discussione distaccata dai bisogni della vita quotidiana, solo incentrata su temi istituzionali o poco comprensibili per i cittadini. Serve al contrario un processo inverso e più costruttivo: occorrerà far emergere le aree in cui più integrazione europea è necessaria, in linea anche con l’evidenza mostrata dalla pandemia e dalle crisi degli ultimi anni: unione della sanità, capacità di gestione delle emergenze, più investimenti comuni per beni pubblici europei orientati alla crescita e alla sostenibilità, intelligence e sicurezza comuni, tutti temi che anche il recentissimo sondaggio Eurobarometro di pochi giorni fa ha evidenziato con chiarezza.

È a partire da questi temi, dopo un ampio coinvolgimento dei cittadini e della società civile, che sarà possibile aprire un percorso futuro di riforme, cominciando con il superamento dell’unanimità, con la definizione di nuove competenze, con forme più dirette di elezione del presidente della Commissione.

I lavori della Conferenza continueranno per tutto il 2022 ed è auspicabile anzi che questo modello di coinvolgimento e partecipazione possa continuare e precedere il cammino verso le prossime elezioni europee 2024. Per le forze progressiste, l’obiettivo deve essere quello di identificare insieme proposte per un mandato costituente, in vista finalmente di una Convenzione europea e di nuovi trattati.

Ecco quindi il senso della Conferenza: uscire da una discussione sull’Europa riservata solo agli addetti ai lavori e promuovere un nuovo rapporto con i territori, perché l’obiettivo di un’integrazione europea più stretta può realizzarsi solo se i contenitori nazionali della politica potranno finalmente europeizzarsi, facendo emergere dal basso gli elementi comuni per creare una vera sfera pubblica europea.

Questo è il percorso in cui la comunità del Partito Democratico potrà inserirsi, proponendo discussioni, iniziative e appuntamenti di formazione, mobilitando la propria rete a tutti i livelli, contribuendo in parallelo alle consultazioni cittadine che si realizzeranno in tutta Europa a partire dal 9 maggio, giorno di avvio della Conferenza.

Immagina, come portale della comunità del PD e dei progressisti italiani, può offrire un contenitore naturale per promuovere questi obiettivi e per agire da moltiplicatore delle discussioni della Conferenza, in cooperazione con le piattaforme e i network che i progressisti europei e la società civile lanceranno nelle prossime settimane.

C’è poi un’opportunità politica più profonda che può essere presentata dalla Conferenza. Nell’obiettivo generale di sperimentare forme di deliberazione, consultazione e partecipazione, appare fin troppo evidente il legame con il percorso che, in parallelo, tutto il partito porterà avanti nei prossimi mesi, in un nuovo sforzo di apertura e ascolto.

Anche in questa occasione, dobbiamo mostrare che noi ci siamo, dobbiamo provare che questa volta sarà differente: non è affatto un caso, quindi, che la discussione sul futuro di un’Europa più democratica, solidale e sociale possa corrispondere al percorso di coinvolgimento sul rilancio e sull’avvenire del PD.

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