Certe bufale non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano.
È il caso della fake news complottista sul 5G. Arrivata da lontano e subito smontata, è tornata a circolare soprattutto su Youtube, arrivando a fare qualche danno serio, ad esempio nel Regno Unito.
Del resto le bufale, come i virus, non hanno confini.
Alla base della fake news ci sarebbero alcuni studi pseudoscientifici, secondo i quali le reti 5G indebolirebbero il nostro sistema immunitario e che dimostrerebbero una diffusione più rapida dei batteri (ma Covid-19 non era un virus?).
Lo ripetiamo anche noi: non c’è alcuna evidenza scientifica. Se non il tentativo, ancora una volta, di giocare con la giusta preoccupazione delle persone, sottoposte in queste settimane a uno stress fortissimo.
Studi affidabili sul 5G (l’ultimo pubblicato sull’International Journal of Enviromental Research nel 2019), hanno concluso che non vi è evidenza di una relazione tra l’esposizione e un indebolimento del nostro sistema immunitario.
Con buona pace dei bufalari, tra le cose positive che rimarranno quando tutto questo sarà finito, vi sarà una rinnovata e più forte fiducia dei cittadini nelle fonti scientifiche. Per fortuna, aggiungiamo.