Avviso Pubblico, da 24 anni l’antimafia sociale di Comuni e Regioni
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Sono passati 24 anni da quando, il 22 maggio del 1996, un gruppo quattordici di amministratori locali, capeggiati da Massimo Calzolari, allora Sindaco del Comune di Savignano sul Panaro (Mo), sottoscrissero l’atto costitutivo di Avviso Pubblico. Un anno dopo la nascita di Libera, consapevoli della necessità di spezzare i legami tra mafie e politica, in Italia si attivava una rete di enti locali e Regioni che si proponeva di dare vita ad una rete di “legalità organizzata”, realizzando progetti di formazione civile contro le mafie.

A pochi anni dalle stragi di Capaci e di Via d’Amelio e dalle bombe fatte scoppiare a Firenze, Milano e Roma, l’Italia aveva deciso di mobilitarsi percependo drammaticamente quanto la sua democrazia fosse a rischio. In particolare, si comprese che non bastavano soltanto la magistratura e le forze di polizia per contrastare efficacemente le mafie – allora Cosa Nostra, in particolare – ma era necessario mettersi in gioco come cittadini semplici e come cittadini impegnati ad amministrare le proprie comunità.

Nei primi anni della sua vita, Avviso Pubblico si preoccupò di organizzare iniziative di sensibilizzazione pubblica in tutta Italia, coinvolgendo scuole, Comuni, cittadini e cittadine. Una collaborazione importante, che dura tuttora, fu quella con Libera, insieme alla quale si decise di promuovere la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, ogni 21 marzo, primo giorno di primavera. Dal 2017, la Giornata è riconosciuta ufficialmente dalla Repubblica italiana.

Per rispondere all’esigenza di formare gli amministratori locali e i pubblici dipendenti, tra la fine degli anni novanta e gli inizi del 2000, Avviso Pubblico iniziò a pubblicare una serie di Quaderni che affrontarono vari temi, tra cui quello degli appalti e del rapporto tra mafia e politica, raccogliendo contributi di esperti e di rappresentanti istituzionali. Nel 2006 venne messo in rete il nuovo sito internet dell’Associazione, uno strumento che si rivelò fondamentale non solo per far conoscere meglio e di più Avviso Pubblico e le attività dei suoi enti soci, ma anche un punto di riferimento per la diffusione di documentazione, italiana e straniera, sul tema delle mafie e dell’antimafia.

Nel frattempo, i soci sono aumentati e questo ha richiesto la costituzione di uno staff nazionale e la creazione di coordinamenti regionali e provinciali, attraverso i quali è stato possibile raccogliere i bisogni degli amministratori locali e radicare Avviso Pubblico sui territori. Nel 2011, l’Associazione ha iniziato ad accendere un faro sul fenomeno delle minacce e delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali presentando il primo Rapporto “Amministratori sotto tiro”. Dalle 200 minacce censite nove anni fa, si è passati alle più di 500 del 2019. Il Rapporto ha stimolato l’organizzazione della prima marcia nazionale degli amministratori minacciati nel giugno del 2016 a Polistena (Rc), l’istituzione di una commissione d’inchiesta presso il Senato della Repubblica e l’approvazione della legge 105/2017, che punisce con maggiore severità chi minaccia gli amministratori locali in carica o chi si candida a farlo.

Nel 2012, Avviso Pubblico ha presentato un codice etico-comportamentale – denominato inizialmente “Carta di Pisa”, e successivamente, “Carta di Avviso Pubblico” – finalizzato a promuovere una politica credibile e responsabile. Nel 2014, l’Associazione ha dato l’avvio all’Osservatorio Parlamentare, un portale attraverso il quale Avviso Pubblico monitora quotidianamente e rende pubblica l’attività della Camera, del Senato e delle Commissioni parlamentari, in particolare della Commissione parlamentare antimafia.

Oggi gli enti che aderiscono ad Avviso Pubblico sono più di 400, tra cui vi sono 10 Regioni. Il suo presidente è Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco  (To). L’attività di formazione, organizzata in un apposito Dipartimento, coinvolge ogni anno centinaia di amministratori locali e dipendenti pubblici, fornendo conoscenza aggiornata dei fenomeni mafiosi e corruttivi e, soprattutto, buone prassi amministrative che possono essere messe in atto per garantire prevenzione e trasparenza.

L’Italia non è solo il paese delle mafie. È anche il paese dell’antimafia. Accanto a quella istituzionale, da più di vent’anni è nata e si è sviluppata un’antimafia sociale, di cui i Comuni e le Regioni, attraverso Avviso Pubblico, sono protagonisti.


Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di Avviso Pubblico

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