Verso gli Stati Popolari, Gianni Cuperlo dialoga con Aboubakar Soumahoro
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La pandemia sta provocando la peggiore recessione economica della nostra storia e sta colpendo soprattutto donne e giovani, avendo messo in ginocchio tutto quel mondo della precarietà, il tempo determinato, quel mondo legato a servizi, turismo e ristorazione. Per questo sono necessarie idee e proposte per contenere l’inevitabile aumento di nuove disuguaglianze sociali.

In questo nuovo appuntamento con i “Dialoghi sul cambiamento”, promosso da Immagina, Gianni Cuperlo ne parla con il sindacalista Aboubakar Soumahoro.

Ne è uscito fuori un appassionante dialogo nel quale, tra i tanti passaggi, è stato posto l’accento sulla necessità di un maggiore dialogo tra la politica e le forze e i movimenti che crescono fuori dai partiti, come appunto l’iniziativa promossa dallo stesso Aboubakar, “Gli Stati popolari”, che si terrà domenica 5 luglio in piazza San Giovanni per far parlare il cosiddetto mondo degli invisibili, come i braccianti e i giovani precari.

Quando in passato si sono fatte importanti riforme attraverso maggioranze trasversali in Parlamento, fa notare Cuperlo, è anche perché ci furono dei movimenti forti della società civile, che influirono sul dibattito politico e che vennero ascoltati. “Quindi quella di domenica – evidenzia ancora – dovrà essere un’occasione per ascoltare e riprendere un filo di dialogo. Altrimenti il rischio è quello di una perdita del senso di comunità”.

Concetto su cui converge Aboubakar: “Una delle azioni prioritarie che dovremo implementare in maniera collettiva, in questa fase delicata, è la ricostituzione delle difese immunitarie della nostra comunità umana”.

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