Fontana ha mentito e il “sistema Lega” si sta sgretolando. E’ ora di cambiare
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Negli ultimi giorni si è molto parlato della vicenda dei “camici” e dell’inchiesta collegata, rispetto alla quale fin dall’inizio il Presidente Fontana ha affermato in maniera stentorea di non esserne a conoscenza e di non essere intervenuto in alcun modo. Da quanto si è appreso venerdì scorso Fontana non solo sapeva dell’affare tra la Regione e l’azienda del cognato ma ha avuto anche un ruolo attivo. Di fronte a queste notizie Fontana aveva solo due opzioni: smentire o ammettere di aver definitivamente rotto il rapporto di fiducia con i cittadini lombardi. Dopo aver cercato di svicolare, e soltanto per l’insistenza delle opposizioni, Fontana ha affrontato l’aula del Consiglio regionale ma non ha smentito nulla di quanto emerso.

Resta, quindi, il fatto che il Presidente della Regione ha mentito ai lombardi, dimostrandosi inadeguato. La stessa drammatica inadeguatezza che emerge nella sua “arringa difensiva” in cui, ancora una volta, ha provato a convincere che la sua Giunta non ha sbagliato niente e che le colpe sono sempre e comunque di qualcun altro.

Un disco rotto che cozza con la realtà dei fatti. Fontana si è dimostrato inadeguato, per questo se ne deve andare. Il Pd, insieme alle altre forze di opposizione, utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per ottenere questo risultato, dall’ostruzionismo alla presentazione della mozione di sfiducia. L’inadeguatezza non riguarda solo i comportamenti personali di Fontana e la sua gestione della crisi.

Ricominciare in Lombardia significa, prima di ogni altra cosa, non ripetere gli stessi errori. Il servizio sanitario lombardo, così come è stato plasmato dal centrodestra, non ha retto all’impatto della pandemia. Sia chiaro le eccellenze c’erano e rimangono: la sanità lombarda è stata fatta dalla grande capacità di medici, infermieri, professionisti. Tanti ospedali rappresentano una vera eccellenza nel territorio nazionale e hanno una grande capacità di cura e di innovazioni terapeutiche e di ricerca.

L’onda d’urto del Covid-19 ha messo a nudo i limiti del modello lombardo e ha aggiunto nuovi inquietanti problemi che sono ricaduti sul sistema, sugli operatori, sui malati e sui cittadini. E’ tempo di cambiare radicalmente, entro la fine di quest’anno andrà in scadenza la sperimentazione del modello di sanità lombardo, voluto dalla Giunta Maroni e proseguito dalla Giunta Fontana.

L’impegno che ci siamo presi è di presentare un progetto alternativo, partendo dal dialogo e dal confronto con il complesso del mondo sanitario e scientifico, con gli amministratori locali e i territori. Siamo partiti lo scorso 3 Luglio con un appuntamento con il mondo scientifico alla presenza di Nicola Zingaretti, proseguiremo fino alla fine del mese con gli oltre 150 banchetti della campagna: “in Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare”, ascoltando i cittadini in presenza e con il questionario online “pdlatua”.

Non è da cambiare solo la sanità lombarda, c’è da mandare a casa questa Giunta e il “sistema Lega” che rappresenta. Non può sfuggire che tre soli mesi di gestione dell’emergenza hanno dato vita a un gran numero di inchieste, dai camici al caso dei test sierologici della Diasorin, per non parlare di ciò che è accaduto nelle RSA e al pronto soccorso di Alzano Lombardo. In Lombardia esiste un sistema Lega, che governa Regione e Comuni gestendo il potere in malo modo e che proprio per questo si sta sgretolando, lasciando macerie dietro di sé.

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