Processo Open Arms, il Senato metta al primo posto la difesa della vita umana
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Che cosa recita la legge che ha portato oggi il Senato a votare a favore o contro del rinvio a giudizio del senatore Salvini circa la richiesta di procedere, giunta al Senato dalla procura della Repubblica? Ecco qua: “L’assemblea si riunisce entro 60 giorni dalla data in cui gli atti sono pervenuti al presidente della camera competente e può, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, negare l’autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo”.

Dunque la legge, come è chiaro a tutti, non prevede che i senatori della Repubblica debbano giudicare se l’ex ministro Salvini abbia compiuto o meno un reato, ma devono invece valutare la sua azione, cioè quella di trattenere delle persone a bordo di una nave, dei naufraghi, in condizioni psicofisiche debilitate. Valutando se la decisione di impedirne l’approdo e lo sbarco in un porto italiano debba considerarsi la tutela di un interesse costituzionalmente rilevante per l’Italia oppure se questo sia chiaramente un interesse pubblico superiore.

Qui la discussione diventa per noi abbastanza semplice. Noi non svolgiamo il ruolo di magistrati, e per noi chiunque sia inquisito deve vedere difese tutte le sue garanzie e deve ritenersi innocente fino a che un giudizio definitivo non ne dimostri la colpevolezza. Ma noi diciamo altro, noi sosteniamo che la difesa della vita di naufraghi salvati in mare sia preminente sul valore ipotizzato da Salvini e del suo partito di chiudere l’Italia di fronte ad un sedicente pericolo di invasione. Il valore da difendere per noi, il principio prevalente in ogni caso, il preminente interesse pubblico, e l’interesse rilevante sotto il profilo costituzionale per lo Stato, non può che essere la difesa della vita umana; nessuna interpretazione dell’idea di sicurezza dello Stato, dell’idea di sicurezza dei nostri confini o della difesa di una linea politica, può superare questo valore. Punto.

Possiamo discuterne per secoli, noi su questo non transigeremo mai. Lasciare 160 persone in mare per 19 giorni non può rappresentare un preminente interesse pubblico, e neanche la tesi difesa dal Presidente della Giunta Gasparri circa la presunta presenza a bordo della nave di terroristi, oltre a non aver mai avuto riscontri, sarebbe stata coerente con la condotta sotto esame. E neanche l’idea che quel trattenimento avrebbe convinto l’Europa ad intervenire. Prima la vita umana. Saranno stati commessi dei reati? Spetta alla magistratura valutare. Ci sarà stato coinvolgimento del governo? A me pare che Salvini abbia preso quella decisione autonomamente, ma anche qui non spetta al Senato decidere.

Noi possiamo solo affermare delle priorità, e la vita umana è al primo posto; stabilito questo, che spetta al Senato, se Salvini non risulterà colpevole buon per lui, noi abbiamo il dovere di affermare che la salvezza della vita umana non può sottostare a nessun disegno politico. Questo è il compito della politica, il nostro compito.

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