Obama al funerale di John Lewis: “Basta attacchi alla democrazia”
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L'ex presidente degli Stati Uniti al funerale dello storico attivista per i diritti civili: "Il governo scoraggia le persone dal'andare a votare"

Nel giorno in cui Donald Trump si è spinto fino a chiedere, con un tweet com’è nel suo stile, il rinvio del voto di novembre, Barack Obama ha fatto sentire forte la sua voce.

L’occasione scelta è emblematica. L’ex presidente degli Stati Uniti ha parlato ai funerali di John Lewis, lo storico attivista dei diritti degli afroamericani deceduto lo scorso 17 luglio.

Dopo aver ricordato le battaglie di Lewis, il più giovane partecipante della marcia su Washington e il capofila delle proteste di Selma, che portarono all’approvazione nel 1965 del Voting Rights Act, Obama ha ricordato gli attacchi a cui oggi è sottoposta la democrazia negli States.

A proposito di Lewis ha detto: “Sapeva che la marcia non è giunta al termine, che siamo ancora in marcia. Sapeva che non siamo ancora arrivati al punto fatidico in cui siamo giudicati dalla natura della nostra persona. Sapeva per esperienza diretta che il progresso è fragile e dobbiamo essere tutti vigili nei confronti delle correnti più oscure della storia di questo paese. Della nostra stessa storia. Sapeva che esistono vortici di violenza e odio e disperazione che possono riprendere a turbinare”.

E parlando dell’oggi: “Proprio adesso che noi siamo seduti qui, chi è al governo sta facendo tutto il possibile per scoraggiare le persone dall’andare a votare, chiudendo seggi e mettendo a repentaglio il servizio postale con precisione chirurgica, e prendendo di mira le minoranze e gli studenti con le leggi sui documenti di identità e compromettendo il nostro diritto di voto”.

“John Lewis ha dedicato tutta la sua vita a combattere gli attacchi alla democrazia e nell’America che adesso vediamo intorno a noi – ha aggiunto Obama -. Sapeva che ciascuno di noi ha un potere concesso da Dio e che la fede nella democrazia dipende da come ciascuno di noi la usa. La democrazia non è qualcosa di scontato. La democrazia è difficile, è qualcosa da coltivare. Deve essere accudita. Dobbiamo adoperarci per essa. John sapeva che dipende dal fatto di mostrarci alla sua altezza, all’altezza del coraggio morale di John che sapeva che cosa è giusto e che cosa è sbagliato”.

Affermazioni accolte da una standing ovation nella sala, dove oltre a lui sono intervenuti George W. Bush e Bill Clinton.

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