È stato arrestato con l’accusa di frode, come un qualsiasi truffatore. Eppure Steve Bannon per alcuni era un modello da imitare o addirittura da importare. Chi non ricorda le foto di Giorgia Meloni o Matteo Salvini insieme? O le dichiarazioni entusiastiche sulle sue ‘idee politiche’? Per un momento abbiamo rischiato anche che fondasse una sua scuola politica in Italia (cosa che poi non si è concretizzata, fortunatamente).
Lo troviamo anche dietro Bolsonaro e ovviamente è stato un consulente di Trump nella costruzione della sua prima campagna elettoral, per poi entrare alla Casa Bianca come capo stratega (e poi allontanato). Insomma per i puri ultranazionalisti mondiali era un esempio. Addirittura un ideologo. Oggi invece sembra che si sia scoperta la sua vera faccia.
Secondo l’accusa, Bannon ha usato i fondi raccolti con una campagna di crowdfunding donatori privati per la costruzione del muro tra USA e Messico. Ma in realtà quei soldi sono finiti nelle sue tasche. La procuratrice Audrey Strauss ha spiegato che Bannon ha ingannato i donatori della raccolta online “facendo credere che tutti i soldi sarebbero stati spesi per la costruzione” del muro.
Dalla Casa Bianca non arriva nessun commento. E dai sovranisti nostrani? Si attende un mea culpa.