Non una questione di donne, ma di sviluppo. Il Pd presenta pdl per l’imprenditoria femminile
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Un Fondo di 200 milioni per promuovere l’imprenditoria femminile che in Italia paga un ritardo strutturale rispetto gli altri Paesi nel mondo. E’ quanto previsto da una proposta di legge del Partito democratico, con iniziative nei confronti di imprese costituite in misura non inferiore al 60% da donne, ma anche a società di capitali le cui quote sono di donne in misura non inferiore ai due terzi, e imprese individuali gestite da donne E ancora: incentivi per la nascita e il rafforzamento di imprese ‘rosa’.

“Questa non è solo una questione femminile, ma una questione generale che riguarda l’impresa e di cultura complessiva in questo Paese”.  Stefania Gasparini, responsabile Pd del dipartimento piccole e medie imprese, ha presentato la proposta di legge dem che istituisce il Fondo per l’imprenditoria femminile con Marianna Madia, responsabile Innovazione, Gian Paolo Manzella, sottosegretario al Mise, e Cecilia D’Elia, portavoce Conferenza nazionale delle donne democratiche.

Come è fatta la proposta

La proposta di legge Ã¨ composta da 9 articoli: “L’articolo 1 -si legge in una sintesi- delinea i Principi generali e chiarisce gli obiettivi dell’intervento in materia di imprenditoria femminile. L’articolo 2 individua le singole tipologie di iniziative finanziabili che saranno specificate negli articoli successivi. L’articolo 3 definisce il concetto di impresa femminile. L’articolo 4 istituisce il Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile e per la diffusione dei valori di impresa con l’obiettivo di promuovere e rafforzare la partecipazione femminile al sistema produttivo del Paese. Altresì, viene definita la dotazione finanziaria del Fondo che sarà versata in apposito capitolo nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico”.

Italia maglia nera per l’occupazione femminile

“Abbiamo in Italia delle debolezze strutturali che questa crisi sta facendo esplodere, ma c’e’ anche un domani a questa crisi, e la politica deve riuscire a capire quali sono i nuovi spazi che si apriranno , dobbiamo essere pronti a cogliere le idee, i progetti e le innovazioni che ci saranno dopo, a partire dai progetti e dalle innovazioni delle donne” ha detto Marianna Madia, deputata del Pd, responsabile Innovazione della segreteria nazionale Pd e prima firmataria della pdl. L’Italia è “maglia nera sull’occupazione femminile” in Europa, sottolinea Marianna Madia, collegata in videoconferenza perché in isolamento a casa per qualche giorno dopo essere stata in contatto con la collega Beatrice Lorenzin, positiva al Covid 19. “E’ chiaro che si tratta di problemi che non risolvono con una legge ma quello che presentiamo oggi penso che possa essere un mattoncino importante”.

“I paesi che più hanno investito nell’occupazione femminile sono cresciuti di più e l’Italia ha un grande problema di occupazione femminile che non si risolve certo con una legge ma quello che presentiamo oggi può essere un mattoncino importante: abbiamo poche imprese a guidate da donne, noi proponiamo che si possano sostenere finanziariamente le buone idee a guida femminile, chiediamo di costituire un fondo e che si possano anche sostenere le imprese ‘rosa’ che stanno attraversando questo difficile momento. Penso che questo sia un tema non solo del Partito Democratico e penso che questa proposta sia una buona base di partenza”.

Come potrà essere usato il Fondo

Tra i possibili utilizzi del Fondo, si legge nella proposta, ci sono tre tipologie di incentivo per la nascita ed il rafforzamento delle imprese femminili sotto la forma di contributo a Fondo perduto e finanziamenti a tasso zero da affiancare a percorsi di assistenza tecnico-gestionale e mentoring. Gasparini, responsabile dipartimento piccole e medie imprese del Pd ha spiegato che la proposta di legge è “importante non solo perché si inserisce tra le proposte del Partito Democratico in merito all’utilizzo dei fondi del Recovery Fund ma si inserisce anche all’interno delle idee sulle politiche industriali che il Pd”.

Gasparini ha ricordato i punti di debolezza strutturali del nostro sistema industriale a partire dal tema ” dell’ accesso al credito, della mancanza di digitalizzazione, del tema della governance. Il Pd attraverso alcune proposte intende portare avanti una politica organica cha faccia prendere forza e vigore al le nostre piccole e medie imprese e in questo si inserisce il tema dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, attraverso questa proposta intendiamo provare a tracciare una strada organica che aumenti la presenza femminile all’interno del mondo imprenditoriale”.

Il Comitato per l’imprenditoria femminile

Si prevede anche l’istituzione del Comitato per l’imprenditoria femminile con i compiti, tra gli altri, di promuovere analisi economiche e sociologiche sul tema, proporre atti di carattere legislativo e amministrativo. I componenti del Comitato sono nominati dal Ministro per lo sviluppo economico e durano in carica tre anni.

Etiche e sostenibili. Il futuro è nelle imprese femminili

Per Gian Paolo Manzella, sottosegretario al Mise è una proposta “che arriva al momento giusto, l’insufficiente partecipazione delle donne all’impresa è una questione economica non solo sociale, un ostacolo alla potenzialità di crescita, e questo è una proposta che riprende una vecchia normativa ferma dal 2005 che non rispondeva più ad un mondo cambiato”.

Le imprese a guida femminile sono il 21,93% del totale di quelle iscritte nel Registro delle Camere di Commercio. “Secondo Unioncamere – prosegue Manzelle – sono quelle più attente al verde, alle questioni etiche e anche per questo aspetto qualitativo mi sembra molto importante che nel momento in cui si parla di nuova Europa, di sviluppo sostenibile si ridia slancio all’imprenditoria femminile”. Insomma la proposta di legge del Partito democratico sul Fondo per l’imprenditoria femminile “arriva nel momento giusto, e non solo per la coincidenza con il Next generation Eu. E’ una normativa che ha le gambe per andare avanti ed è’ un tema su cui le diverse forze politiche possono marciare unite” ha concluso Manzella.

Per lo sviluppo economico bisogna cambiare la cultura

Cecila D’Elia, portavoce Conferenza nazionale delle donne Pd, evidenzia però come la proposta dem sia solo un pezzo di un’azione più complessiva che va fatta. “Questa proposta – sottolinea D’Elia – è solo un pezzo di quello che noi chiediamo rispetto al cambiamento necessario e per gli obiettivi che il Next Generation pone all’Europa e all’Italia ovvero la parità di genere. Noi siamo tra le 10 potenze mondiali ma siamo al 76esimo posto per la parità di genere e questa distanza dà la cifra dell’organizzazione sociale sbagliata che non consente una partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Bene il Fondo ma servono investimenti nelle infrastrutture sociali, bisogna cambiare una cultura”.

“Questa nostra proposta -prosegue D’Elia- la mettiamo a disposizione di maggioranza e opposizione. Questa non è questione di donne ma una questione che tarpa le ali allo sviluppo economico ma anche a quello demografico perché le cose sono legate: si fanno figli dove c’è benessere femminile, dove le donne lavorano”.

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2 COMMENTI

  1. Questa proposta di legge tanto attesa sulla creazione di un Fondo per l’imprenditoria femminile “immagino” si trovi tra i Progetti Ministeriali che entro il 15 ottobre pv saranno presentati al Premier Conte per la selezione di quelli che costituiranno il Next Generation Plan Italy da presentare per ottenere i finanziamenti Recovery Fund . Chiediamo in particolare al sottosegretario Pd all’Economia Paolo Manzella di seguirne le sorti e di tenere al corrente le rappresentanti delle tante Associazioni che hanno fornito anche in sede ministeriale Pari Opportunità Ministro Laura Bonetti proposte sul tema del Lavoro delle donne.

  2. Immaginiamo che la proposta del Fondo per l’imprenditoria femminile sia stata già inserita tra gli strumenti del Progetto per l’Occupazione femminile del Next Generation Plan Italy che il Premier Conte si è impegnato a rendere noto entro il prossimo 15 ottobre. E’ una proposta perorata anche dalle organizzazioni delle donne che hanno incontrato in più occasioni la Ministro PO Laura Bonetti. L’intervento del Pd, attraverso il sottosegretario al Mise Gian Paolo Manzella e la portavoce della Conferenza Nazionale delle Donne Pd, Cecilia D’Elia sarà determinante per la effettiva istituzione del fondo e per la concreta implementazione del piano di assegnazione alle imprese guidate da donne.

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