Cosa cambia per la Brexit con l’elezione di Biden
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La prima telefonata è per il primo ministro canadese Justin Trudeau. Non una sorpresa. La vicina fisica, e soprattutto politica, mostrano e sintetizzano quella che sarà la strada tracciata dalla Presidenza di Joe Biden, quando tutto il caos sarà passato.

Ma è la seconda telefonata che incuriose di più. Perché il Presidente ‘ancora non eletto’ ha chiamato Boris Johnson, premier inglese. Proprio quello che Biden aveva definito un “clone fisico ed emotivo di Donald Trump”.

Secondo quanto riporta il “Financial Times”, Joe Biden lo avrebbe chiamato per metterlo in guardia per quanto riguarda l’andamento delle trattative post-Brexit con l’Unione europea. Biden avrebbe infatti chiesto a Johnson di non lasciare che la Brexit “destabilizzi il processo di pace in Irlanda del Nord”. Un tema che al futuro Presidente Usa sta molto a cuore, visto le sue origini irlandesi. 

Perché, nonostante l’emergenza sanitaria, i tentativi di negoziazione post Brexit non possono fermarsi. Ma oggi, con l’archiviazione dell’era Trump, Johnson sa di essere sempre più solo. Privato del suo alleato e compagno ideologico, la situazione è diventata immediatamente più complessa.

Non è possibile fallire. Se questa eventualità si concretizzasse quasi certamente le ripercussioni in Irlanda sarebbero difficili da arginare. E così Johnson è su un piano instabile: Biden da subito si è opposto alla Brexit ed è improbabile che dia la priorità a un accordo commerciale con Londra. La determinazione di Johnson nell’andare avanti con la legislazione (la legge sul mercato interno) che permetterebbe al Regno Unito di violare il diritto internazionale e “sovrascrivere” alcuni elementi dell’accordo sulla Brexit firmato con l’Unione europea lo scorso anno in relazione proprio al confine in Irlanda, hanno messo in allarme lo staff di Biden. Il primo ministro, come riporta ancora il “Financial Times“, avrebbe risposto che la legislazione sarebbe necessaria ad assicurare un libero flusso di merci tra l’Irlanda del Nord e la Gran Bretagna dopo la fine del periodo di transizione, e che questo sarebbe essenziale per la stabilità della regione, per cui la legge di fatto proteggerebbe il processo di pace nell’area.

La paura di Biden rimane che un simile accordo possa indebolire le protezioni dell’Irlanda del Nord, un’eventualità per lui inaccettabile. Il premier Johnson sarà capace di fare pressione su Bruxelles senza inimicarsi il futuro Presidente Biden?

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1 COMMENTO

  1. […] La prima telefonata è stata per Justin Trudeau. Ma la seconda chiamata ufficiale di Joe Biden dopo le elezioni americane è stata indirizzata al premier britannico Boris Johnson, a cui il neo ‘Presidente quasi eletto’ non ha nascosto le sue preoccupazioni per la questione dei confini irlandesi (e non solo). Un modo per fargli capire, fin da subito, che sulla Brexit l’approccio dell’amministrazione americana sarà completamente diverso rispetto a quello di Trump. Che cosa ci dobbiamo aspettare? Ne abbiamo parlato con Federico Gatti, corrispondente dal Regno Unito per Mediaset, con cui abbiamo cercato di capire i prossimi scenari. “La Brexit è per sua natura un tema polarizzante, tanto nel Regno Unito quanto oltreoceano”, ci dice il giornalista. “L’antagonismo dell’ormai ex-capo della Casa Bianca nei confronti dell’Europa ne fece il primo sostenitore internazionale, e Trump non ha mai fatto nulla per nascondere la sua posizione: dalle aperte critiche a Theresa May e l’endorsement a Boris Johnson, fino al coinvolgimento in prima persona di Nigel Farage – fautore della Brexit – nei recenti comizi di The Donald. D’altronde Brexit e Trump, oltre ad essere figli dello stesso momento storico, hanno matrici comuni in termini di ideologia e di strategia comunicativa e politica. Per i Brexiteers duri e puri, Trump rappresentava una sponda sia economica che fisiologica, insomma”. […]

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