La Scozia ha deciso: gli assorbenti igienici saranno gratuiti. E l’Italia a che punto è?
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Quando esiste un precedente positivo, la strada non può che essere in discesa per il futuro – o almeno si spera-. Grazie alla Scozia ci si aspetta un cambio di passo sulle leggi che governano i prodotti per l’igiene intima delle donne. Infatti grazie all’approvazione all’unanimità del “Period Product (Free Provision) Bill” da parte del parlamento, in Scozia gli assorbenti saranno gratis in tutto il Paese.

Si tratta del primo provvedimento al mondo che prevede la distribuzione gratuita di assorbenti e altri prodotti legati al ciclo mestruale a “chiunque ne abbia bisogno”. La proposta, lanciata dalla parlamentare Monica Lennon, aveva ricevuto già una prima approvazione lo scorso febbraio, ma adesso arriva la conferma ufficiale.

Per Nicola Sturgeon, prima ministra scozzese, “è una decisione importante per le donne e per le ragazze” e ha poi aggiunto, commentando su Twitter, “di essere orgogliosa di votare a favore di questa legge rivoluzionaria che rende la Scozia il primo Paese al mondo a fornire assorbenti gratuiti a tutte le donne che ne hanno bisogno”.

Perché si è presa questa decisione? È stato calcolato che in media, una donna nel Regno Unito, spende almeno 8 sterline (circa 9 euro) al mese in assorbenti e altri prodotti per il ciclo, una cifra che incide notevolmente sul budget delle persone a basso reddito. Da qui la necessità di prendere una decisione per aiutare le donne. Adesso ciascuna delle 32 divisioni amministrative della Scozia dovrà decidere come attuare la legge, mettendo a disposizione assorbenti o altre alternative in maniera ragionevolmente facile e con ragionevole discrezione a tutte le donne che li richiedano. Gli assorbenti e i tamponi potranno essere distribuiti anche nelle società sportive, dalle autorità locali e attraverso le associazioni di beneficenza.

Che cosa succede in Europa?

Attualmente ci sono Paesi che hanno deciso di eliminare completamente l’IVA sui prodotti sanitari e igienici femminili, altri ancora che attuano un’aliquota ridotta, e infine Paesi, come l’Italia che continuano a considerarli un bene di lusso, tanto da applicare un’IVA al 22%. Una disparità di genere inaudita che deve essere superata. Per questo Laura Boldrini, con un emendamento al Decreto fiscale, aveva proposto di ridurre l’IVA dal 22 al 10%, emendamento che però è stato respinto dalla Commissione Bilancio della Camera, facendo rimanere l’imposta aggiunta invariata.

Ma la lotta continua e per questo nasce una petizione lanciata da We World e la campagna #FermaLaTamponTax che ha già raccolto centinaia di adesioni. Molte provengono dal mondo dalle istituzioni: Lia Quartapelle, Laura Boldrini, Valeria Fedeli, Valeria Valente e molte altre ancora che hanno sempre portato avanti l’intenzione di far arrivare in parlamento la richiesta di abbassamento dell’iva per i prodotti igienici femminili.

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