In difesa di Giulio Regeni: perché Corrado Augias ha restituito la Legion d’onore
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“Vogliamo ringraziare Corrado Augias che restituirà la legione d’onore francese poiché la stessa onorificenza é stata concessa al presidente egiziano. E’ stato un esempio meraviglioso di coerenza di pensiero e di sostegno alla causa dei diritti civili”. Con queste parole, i genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano barbaramente assassinato in Egitto, hanno ringraziato pubblicamente il noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo per quello che è un gesto simbolico dall’altissimo contenuto morale.

Un gesto che arriva dopo le novità emerse nelle indagini sulla morte di Giulio Regeni e che viene spiegato, dettagliatamente, dallo stesso Augias con una lettera inviata al quotidiano “la Repubblica”. Il giornalista protesta simbolicamente e formalmente con la Francia, sua terra di origine, per aver concesso, due giorni fa, la Legion al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. E’ stato lo stesso presidente Emmanuel Macron, senza una cerimonia pubblica, ad appuntare la croce sul petto del presidente dell’Egitto. Un fatto grave che non poteva rimanere inosservato.

La lettera

Signor Ambasciatore – scrive Augias nella lettera in cui comunica la decisione – le restituisco le insegne della Legion d’Onore“. “Ho sempre considerato la Francia – prosegue Augias – una sorella maggiore dell’Italia e mia seconda patria, ci vivo da molto tempo e intendo continuare a farlo”. Ma, “l’assassinio di Giulio Regeni è una ferita sanguinolenta“ che ancora è ben lontana dall’essere chiusa. In questi giorni è emerso con chiarezza il ruolo dei servizi segreti dello Stato egiziano nel rapimento, nella tortura e nell’omicidio del cittadino italiano, per questo Augias spiega “non condivido questo onore con un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di criminali”.

Le reazioni

La decisione ha avuto grande eco in Francia, tanto che è stata ripresa dai principali quotidiani e su Twitter è diventato presto trend topic l’hashtag #Legion, con più di 23mila interazioni. La notizia diffusa sul profilo di Le Monde è stata ritwittata oltre un migliaio di volte, segno che il gesto di Augias ha scatenato un vero dibattito. E anche in Italia se ne è parlato molto con reazioni partecipate. Ad esempio la deputata Pd Laura Boldrini ha commentato: “Su giustizia e diritti umani, nessuna ambiguità è ammissibile. Soprattutto in Europa”. Mentre Piero Fassino, presidente della commissione Esteri della Camera, ha detto: ”Si può comprendere l’intenzione morale del gesto di restituire la Legion d’onore, anche se penso che la cosa più utile sia chiedere al governo francese di affiancarci e sostenerci nel chiedere al governo egiziano di contribuire a fare piena verità sull’assassinio di Regeni”.

L’Eliseo ha risposto prontamente che la massima onorificenza al presidente egiziano è prevista nel protocollo delle visite di Stato, anche se alcuni osservatori politici hanno trovato precedenti in cui non è stata rispettata questa tradizione.

Anche Corrado Augias non è il primo ad aver restituito l’onorificenza: in passato, per motivi personali e politici o semplicemente per protesta, molti altri intellettuali hanno riconsegnato o rifiutato la Legion da Marcel Aymé, Hector Berlioz, Georges Brassens, Pierre e Marie Curie, Simone de Beauvoir, Léo Ferré, Sophie Marceau Thomas Piketty  George Sand, Jean-Paul Sartre e Philippe Séguin.

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4 COMMENTI

  1. Certo, il problema non è la Legion D’Onore è il fatto che la visita ci sia stata. Adesso è facile criticare Macron e restituire le onorificanze per qualcosa di accessorio, senza andare a toccare il vero punto dolente. Al contempo mi chiedo cosa abbia fatto il nostro paese per mettere alle strette l’Egitto. Solo parole vuote e nessun fatto. Anche il parlamento europeo sembra essersi svegliato solo adesso. Negli anni passati dove era? E comunque è difficile criticare quando abbiamo visto il nostro presidente del consiglio umiliarsi davanti al bullo Haftar e ringraziarlo per aver liberato i pescatori sequestrati con un atto di pirateria. E’ un atto che fa il paio con il pagamento del riscatto per Silvia Romano. Il nostro governo sa solo pagare e strisciare. Non credo che continuare così ci porterà nulla di buono.

  2. rispondo a Guglielmo, lei dice che è facile criticare Macron, io le rispondo è facile criticare il governo italiano.Il governo italiano ha lavorato sodo per il nostro ricercatore ha trovato un terreno ostile e ribelle da parte degli egiziani, cosa non facile
    una situazione ermetica e rischiosa. Lei cosa avrebbe fatto se fosse stato al governo? è facile criticare.

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