Italia prima in Europa per vaccinazioni anti Covid e ottava nel mondo
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Ci sono state giornate intere in cui non si è parato di altro: Perché abbiamo così poche dosi di vaccino? Perché non ne abbiamo somministrate abbastanza? Perché non ci siamo organizzati per tempo?

Pagine intere sui giornali, tweet e richieste di verifiche di maggioranza. Poi sono arrivati i dati a smorzare ogni polemica, perché, alla fine, dei numeri ci si può fidare.

I dati

I numeri ci dicono che l’Italia è, in Europa, la prima nazione per numero di vaccinati, in rapporto alla popolazione e seconda sul valore assoluto. Ad oggi sono 322mila 943 le somministrazioni effettuate, pari allo 0,55% degli abitanti; con questi numeri ha sorpassato la Germania, diventando il primo paese europeo e l’ottavo nella classifica mondiale. È quanto emerge dall’attività di ricerca raccolta nel sito Our World in Data, le cui fonti sono i ministeri della Salute dei vari Paesi. Ai primi dieci posti, nell’ordine, ci sono: Israele, Emirati Arabi, Bahrain, Stati Uniti, Gran Bretagna, Danimarca, Russia, Italia, Germania e Canada.

Non è una gara, certamente, ma è giusto ristabilire un ordine, quando l’ordine viene sconvolto dalle bugie. Ne è convinta anche la senatrice del Pd Paola Boldrini, vice presidente della commissione Sanità a Palazzo Madama, che si stupisce: “Mi chiedo il perché delle polemiche che leggo e ascolto” dice, “c’è chi parla di di ritardi e disorganizzazione. I numeri dicono il contrario. Su argomenti che riguardano la vita dei cittadini va evitato ogni tipo di disinformazione, e ogni ragionamento di parte”.

Ovviamente non tutto è risolto, ci sono ancora delle questioni da sbrigliare e su cui è necessario pungolare il governo (e l’Europa), ma il sistema sanitario sta reggendo e anche i numeri dalla Regioni si stanno uniformando.

Rimane un’eccellenza la gestione laziale con quasi la totalità dei vaccini ricevuti e ormai somministrati (il giorno 6 gennaio alle ore 18 era intorno al 93% delle dosi assegnate ma il numero aumenta in maniera costante). L’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha spiegato il calendario delle prossime vaccinazioni, così suddiviso: prima gli operatori sanitari e gli ospiti delle RSA, a febbraio, agli ultra 80enni e da aprile la fase 2 per tutti gli over sessanta.

Verso la fase 2 

Di strada ancora ce ne è tanta da fare. Ma le buone notizie stanno cominciando ad arrivare costantemente, come ad esempio l’approvazione, da parte dell’Ema, del vaccino Moderna, il secondo alleato contro il Covid-19. È previsto già dalla prossima settimana l’arrivo in Italia delle dosi del vaccino: complessivamente, nei prossimi tre mesi, giungeranno in Italia 1 milione e 300mila dosi, con cadenza settimanale: 100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo. Il Ministro Roberto Speranza ha ricordato il timing stabilito, sottolineando anche l’importanza dei medici di base e dei pediatri: “I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, come tutto il personale sanitario, hanno la priorità nelle vaccinazioni. E, come già previsto dal piano strategico, avranno un ruolo fondamentale in fasi diverse della campagna di somministrazione del vaccino anti Covid-19”.

 

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