Una nuova idea del “noi” per una democrazia sempre più forte
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Siamo usciti dal lockdown segnati nel profondo, ma al tempo stesso consapevoli dei nostri mezzi. Molti nostri iscritti, volontari sono purtroppo finiti nel conteggio delle vittime del Covid19 e alle loro famiglie, i loro cari, le comunità politiche che li avevano visti protagonisti nelle amministrazioni locali o nella vita di partito, giunga un grande abbraccio e la vicinanza del Partito Democratico.

Ma la nostra comunità, riscoprendosi prossima a chi aveva più bisogno e più forte nella rete, ha saputo indicare la strada per poter ripartire oggi dalle persone, soprattutto quelle più fragili, dentro e fuori il PD. Si perché anche fuori di noi ci sono tante energie, idee, passione, disponibilità a mettersi in gioco per una idea di futuro che abbia a cuore l’Italia, che lavora, produce, pensa, ricerca, studia, innova, crea, compete in Europa e nel mondo, senza paura, con coraggio e passione, senza dimenticarsi di nessuno. 

Ecco allora l’idea del NOI alternativa a quella dell’IO, per troppo tempo accarezzata anche dal PD e a sinistra, attorno alla quale si muoverà la campagna per il tesseramento 2020. Eravamo pronti nel febbraio scorso ma abbiamo atteso la fine del lockdown per ripartire, insieme.

Il NOI perché da soli si va più veloci certo, ma insieme si va più lontano e noi ora abbiamo bisogno di mettere a disposizione il Partito Democratico di un percorso che porti lontano, nel futuro soprattutto le giovani generazioni, quelle che da questa pandemia rischiano di essere maggiormente colpite.

Anche attraverso una tessera certo, ma non solo. Una tessera che consente di aderire ad un circolo online, ad un Punto PD, ad un circolo tematico, ai volontari democratici che sul territorio continuano ad organizzare, assieme ad altre realtà, la raccolta alimentare o di medicinali per chi ha meno possibilità di farcela, o l’assistenza scolastica in estate alle famiglie.

La tessera si. Questo strumento novecentesco che serve ancora (assieme al 2×1000) ad auto finanziarsi in modo trasparente, ma che ti lega per un anno ad una libera comunità di persone chiamata associazione o partito. Perché ti riconosci nei suoi valori e principi, nell’idea di Paese, Europa, Mondo che immagina, nelle regole di convivenza democratica che ti fanno vivere la partecipazione in modo chiaro, con chi tutela i tuoi diritti e una comunità che ha bisogno dei tuoi doveri. Pochi o tanti euro che servono non più per pagare, legittimamente, personale politico, ma soprattutto per fare iniziativa politica  e mantenere attive le sedi e i circoli nel territorio. E che ora si potrà sottoscrivere più liberamente online, e presto anche attraverso una APP che metteremo a disposizione.

Il segno più 10% sul dato del tesseramento 2019 rispetto a quello congressuale dell’anno prima, ci dice che il PD è tornata ad essere una comunità interessante, utile, verso cui riporre fiducia, passione, tempo, energie, perché è tornata unita ed unitaria, ad ascoltare il suo popolo, non solo con le primarie, nonché i diversi portatori di interesse con i quali discutere e confrontarsi sulle idee e le soluzioni per il Paese.

Poi ci saranno le Feste dell’Unità, cambiate, diverse, ma anche nuove. Sono state finora un’esperienza di confronto e condivisione straordinaria.

Sono i luoghi attraverso i quali il Partito Democratico entra in relazione con la società, le persone, comunica le proprie idee, fa vivere la propria idea di volontariato, pratica la politica pulita ricavando risorse importanti per l’autofinanziamento. Stiamo vivendo una fase nuova e inedita che ci costringe però a ripensare questi luoghi, dentro ad un ripensamento complessivo del modo di essere un partito che convive con il coronavirus, senza rinunciare ad essere comunità, a mobilitare energie, a fare iniziativa politica in forme nuove.

Per questo motivo le feste dovranno non solo essere sicure ma anche essere percepite come tali: per accogliere il pubblico “affamato di socialità” dovranno essere strutturate in modo da allontanare anche il ricordo della pandemia delle conseguenti misure preventive. Le Feste del 2020, dovranno essere caratterizzate quindi da tre segni più: più comunità, più semplicità, più prossimità. E diventare “generatrici” di una nuova socialità, per chi avrà meno occasioni e possibilità. Proviamo allora, tutti insieme, a far vivere i prossimi mesi il PD come un partito delle persone, un partito digitale, per una democrazia più forte.


Stefano Vaccari è il responsabile Organizzazione nella segreteria nazionale del Partito Democratico

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1 COMMENTO

  1. Bisogna che si inizi a frequentare i circoli prima delle feste dell’Unità..quest’anno secondo voi le feste dell’unità..non c’è bastato il brindisi di Milano? Le feste dell’unità si fanno d’estate e non a settembre ottobre..ho paura che non vi rendiate conto quanto constano e messo insieme costo guadagno quanto ce ne sia in una festa piena di gente…con vero persone che vogliono sentire la politica..ma anche persone che non posso neppure salutate l’interlocutore o dargli una mano ..
    A dire il vero non credo che funzioni..per quest’anno troviamo un altro modo e un altro approccio ..le assemblee possono andare bene se distanziati. Se si fanno incontri ma feste dell’unità dove ci stavano centinaia di persone dentro i locali adibiti alla ristorazione e se non ci fossero hai rimesso soldi..pensiamoci..

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