Una nuova “vigilanza” sui processi democratici dell’Ue. Per rafforzare l’Europa.
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Nelle prossime settimane inizieranno in Parlamento Europeo i lavori della Commissione speciale chiamata ad occuparsi delle interferenze straniere che sono intervenute nei processi democratici dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri. Il compito che abbiamo davanti, sicuramente non semplice e molto ambizioso, ha al centro la salvaguardia di un bene prezioso e fragile: i nostri valori democratici.

Negli ultimi anni sono stati infatti molteplici i tentativi, da parte di attori statali e non, al di fuori dei confini europei, di inserirsi e condizionare il dibattito politico e le scelte fondamentali. Abbiamo assistito a varie forme di “ingerenza”: dai finanziamenti non trasparenti di attori politici (e non) fino a strategie organiche di disinformazione. Forme diverse che hanno spesso due elementi in comune: favoriscono spesso movimenti di estrema destra e hanno come bersagli preferiti minoranze e soggetti più vulnerabili.

È quindi molto importante che a livello europeo sia maturata, grazie anche al lavoro della delegazione dei parlamentari del PD, la consapevolezza di questi pericoli e l’intenzione di affrontarli in maniera decisa.

Si tratta ora di mettere in campo un impegno all’altezza delle ambizioni. Bisognerà necessariamente iniziare ascoltando, approfondendo e ricostruendo con un buon livello di dettaglio tutti quegli episodi che possono essere oggetto di dubbi e ambiguità, inclusi quelli noti che riguardano o hanno riguardato casa nostra. La priorità è fare piena luce su quanto accaduto, sulle connessioni e sulle responsabilità e farlo con il massimo della trasparenza.

All’analisi dei fatti deve poi seguire una proposta politica lungimirante, capace non solo di contrastare i fenomeni di interferenza per come sono stati rintracciati, ma soprattutto di cogliere quelle sfide cruciali che riguardano anche il ruolo dei social network, la loro capacità di condizionamento, e la grande partita dei big data.

Serve una nuova “vigilanza” e In questo contesto avrò il compito di coordinare il lavoro dei deputati del gruppo dei Socialisti e Democratici, un lavoro di squadra essenziale tra tanti che nei diversi Paesi europei vogliono contrastare qualsiasi tentazione pseudo autoritaria e ogni desiderio di far tornare indietro, pericolosamente, le lancette della storia.

In troppi ritengono infatti che la democrazia possa essere indebolita e annacquata, perfino in Europa. Il Parlamento Europeo mi pare sia sulla strada giusta.

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