Per una nuova stagione di sviluppo economico e sociale che parta dai territori

Siamo alla vigilia di una lenta, auspicata, necessaria riapertura della società italiana. Riaprire vuol dire riprendere la strada della socialità, della produzione, della condivisione non mediata solo dai mezzi digitali.

Siamo arrivati a queste giornate scontando errori e colpevoli mancanze (con una responsabilità evidente di Regione Lombardia), politiche sbagliate, debiti accumulati, inefficienze e burocrazia che negli anni hanno contribuito a costruire le condizioni che hanno aggravato un evento, la diffusione dell’epidemia, che pure ha avuto caratteristiche straordinarie e imprevedibili. Dobbiamo guardare agli errori con la volontà di una forza politica che non si è mai tirata indietro dal cercare soluzioni.

Ora è il momento di accompagnare alle azioni puntuali una programmazione di medio periodo che trasmetta una visione sulla quale unire il paese, ciò è indispensabile anche per uscire dalle incertezze e dare a cittadini e imprese un riferimento certo nell’azione delle Istituzioni.

Non accettiamo semplificazioni, né atteggiamenti di facile animosità giustizialista, ma nell’agenda della riapertura è bene avere consapevolezza di quei fattori che hanno contribuito alla gravità della crisi e che devono trovare risposte nuove nei prossimi mesi ed anni.

In questo senso condividiamo quanto già espresso dal Partito Democratico a Bergamo ed in Regione Lombardia, in particolare la necessità di avviare una commissione d’inchiesta che dia risposte precise ad errori ed evidenti inadeguatezze con cui è stata gestita l’emergenza e che rischiano di pesare ancora nella nuova fase di ripartenza.

Forse non abbiamo certezza che l’alto livello di inquinamento delle nostre zone ed anni di violazione dei livelli di qualità dell’aria, abbiano contribuito ad aggravare gli effetti dell’epidemia, ma esistono numerosi indicatori che suggeriscono questa relazione (come ormai evidenziato in ricerche ed indagini sugli effetti dell’inquinamento da polveri sottili).

Sappiamo ormai con certezza che il modello di organizzazione del sistema sanitario lombardo, pur garantendo prestazioni di elevata qualità, si è rivelato profondamente inadeguato in questa occasione per lo smantellamento dell’assistenza territoriale ed anni di nomine ispirate a criteri che non hanno premiato il merito e la professionalità negli organi dirigenti apicali. Riforme incompiute, come quella della ripartizione di poteri fra Stato, Regioni e soppressione delle Province, hanno creato incertezze nelle competenze e sottratto risorse e capacità di coordinamento sui territori.

Sappiamo che non abbiamo investito abbastanza nella scuola, sia in termini di strutture scolastiche inadeguate che di competenze del corpo insegnante, che di stabilità organizzativa.

Sappiamo che non sono stati adeguatamente sviluppati servizi di qualità e copertura rivolti all’infanzia e alla famiglia.

Sappiamo che il servizio ferroviario regionale è stato lasciato a deperire in condizioni di inefficienza e trascuratezza.

Sappiamo che la copertura digitale, in termini di competenze, infrastrutture, dispositivi, ha trascurato le aree non metropolitane e le fasce di popolazione meno ricche e che questo oggi crea una condizione di sicura crescita delle diseguaglianze e dell’impoverimento culturale.

Sappiamo che una pianificazione territoriale senza coordinamento ha prodotto concentrazioni industriali non corrispondenti alle capacità recettive dei territori ed ai servizi necessari.

Tutto ciò che sappiamo è il patrimonio di consapevolezza da cui ripartire.

Come Circolo 1 del Partito Democratico vogliamo indicare obiettivi ed azioni per contribuire ad una ripartenza che abbia un segno di cambiamento all’altezza delle aspettative della società e delle opportunità che, anche questa drammatica occasione, ci offre. La consapevolezza degli errori è peraltro la condizione per non ripeterli a partire da oggi, non vogliamo in questo documento entrare nella discussione sulle cause e le responsabilità, anche su quelle che permangono e che rischiano di mettere a rischio la ripresa stessa, che sono in capo alla Regione, per questi aspetti aderiamo alla mozione unitaria delle opposizioni in Regione, alla posizione che ha espresso la maggioranza in Consiglio comunale e al documento del Partito Democratico di Bergamo in particolare ricordiamo la necessità di accelerare tamponi e test sierologici come condizione per un ritorno ad una progressiva e consapevole “normalità” e ribadiamo la centralità della prevenzione e della tutela in particolare del personale medico ed infermieristico al di là dei momenti più critici dell’emergenza. Con queste proposte vogliamo dare un contributo a costruire una ripresa che segni una discontinuità con il passato.
Nel documento presente formuliamo una serie di obiettivi e azioni (certamente non esaustive e rivolte all’ambito territoriale), sui quali proponiamo un coinvolgimento attivo dei tavoli tematici di cui si è dotato il Partito Democratico a livello Cittadino e provinciale.

Prima di entrare nelle proposte che affrontano i temi della ripresa nei nostri territori vanno evidenziate alcune questioni generali che devono trovare proprio a partire da quanto sta accedendo in questi giorni risposte e soluzioni nuove:

I fondi europei e l’azione sul territorio: crediamo che debbano essere trovate forme per l’accesso diretto ad una parte dei fondi della programmazione europea con un canale destinato ai territori attivabile tramite l’iniziativa dei Sindaci.
La semplificazione e la certezza delle risorse: il presidio di tutta la filiera decisionale, dall’appostamento delle risorse alla effettiva disponibilità per le imprese e le persone, deve vedere un maggiore impegno della pubblica amministrazione; troppo spesso, anche in questi giorni, vediamo uno scollamento tra quanto di importante produce l’azione del Governo e le difficoltà che permangono per imprese e persone. Anche in questo caso riteniamo che vada promosso un ruolo attivo dei Sindaci e degli attori del territorio.

La Premessa: una azione consapevole per il cambiamento

Le scelte cui saremo obbligati possono divenire l’occasione per articolare azioni pensate ed attese da tempo, per costruire un nuovo futuro, per superare gli ostacoli di una normalità che ha aggravato la crisi della pandemia, per pensare più in grande, verso un tempo più lungo e se possibile su un’area più estesa oltre i confini cittadini. La tragedia che ha attraversato il nostro territorio e la relativa tragica notorietà che ci ha portato alla ribalta mondiale può essere un viatico, anche strumentale, per accedere a fondi europei sulla base della presentazione di programmi innovativi che pongano il nostro territorio quale esempio di una vera via di uscita ambientalmente, socialmente ed economicamente compatibile.

Vogliamo sottolineare che se siamo tutti uguali di fronte alla diffusione del virus, non lo siamo nell’accesso alle opportunità e anche la pandemia è già un ulteriore occasione di accrescimento delle differenze: di genere, di formazione e socializzazione, di partecipazione al mercato del lavoro, di accesso alle informazioni e alle cure, di accesso alla mobilità, di accesso alla cultura. Queste differenze se non affrontate con lo spirito di cambiare un modello che ha già in passato dimostrato limiti e indifferenza per i più deboli, rischia di scavare ulteriori fossati e di minare profondamente gli stessi principi della democrazia e della convivenza.

In questa prospettiva va riletto il rapporto fra città e territorio, con la prima che deve essere una occasione per creare legami e reti in grado di facilitare la partecipazione e l’accesso alle opportunità, diffondere modelli pensati su una mobilità smart, distribuire luoghi di interconnessione, facilitare l’adozione di tempi diluiti per le produzioni e l’accesso ai servizi, spazi meno congestionati per una maggiore vivibilità e compatibilità. E’ un grande progetto di revisione della Città, del suo rapporto con il territorio circostante che va oltre l’idea spesso amministrativa di una “Grande Bergamo”, a questo progetto vogliamo siano chiamati a contribuire forze sociali, ceti produttivi, professionisti, cittadini e associazioni.

La Città e gli orari

L’obiettivo è quello di promuovere la riorganizzazione dei tempi della città. Per farlo proponiamo la costituzione di un tavolo con le parti sociali che definisca nel dettaglio obiettivi, soluzioni, nodi contrattuali da risolvere, presidiandone la realizzazione. Una Città che ripensi tempi, servizi, attività e organizzazione in una logica di sostenibilità.
Azioni:
• Costituzione tavolo di lavoro interdisciplinare con le parti interessate

La mobilità

Il nostro obiettivo è garantire la mobilità declinata in termini di sicurezza, sostenibilità, accessibilità. La mobilità è una conquista delle democrazie: mobilità individuale e collettiva, ma è anche diventata una delle fonti maggiori di inquinamento e stress. Stiamo vivendo un momento di limitazione legato ad una condizione di necessità nel nome di un interesse superiore, questo momento deve servire anche per elaborare azioni che permettano di garantire nuovamente la mobilità a tutti come opportunità ed esercizio di un diritto, anziché condizione subita, spesso senza adeguata qualità, per abilitare l’accesso ad altri diritti (il lavoro, la scuola, la socialità, il tempo libero, la cura…). Ridurre spostamenti vincolati all’accesso e concentrati, ridurre i flussi nell’ora di punta, ripensando anche la tipologia dei mezzi di spostamento, promuovere una mobilità davvero sostenibile, che sia orientata a fruire di occasioni di socialità. cultura, lavoro.
Azioni:
• Avvio del cantiere per realizzare la seconda linea della TEB.
• Immediata attuazione della zona 30 in tutta la città secondo le ipotesi già fatte dall’Amministrazione comunale.
• Introduzione di un’area C dalla circonvallazione.
• Potenziamento, estensione della copertura e integrazione dei servizi di Bike/scooter/monopattini in sharing.
• Ampliare il servizio di auto elettriche in sharing: istituire postazioni, , nelle immediate vicinanze di fermate strategiche delle linee ATB che collegano la periferia con il centro città. Chi vuole giungere in centro, o prende l’autobus o, in alternativa, utilizza l’auto elettrica dopo aver parcheggiato la propria auto in adeguati parcheggi da predisporre per poter poi usufruire degli autobus o delle auto elettriche.
• Linee trasporto “continue”: individuare alcuni assi preferenziali in cui estendere corsie preferenziali e creare un servizio continuo di collegamenti tale da rendere compatibile distanziamento e fruizione del mezzo. Gli assi preferenziali, oltre che necessari per estendere le corsie preferenziali, potrebbero consentire di limitare il numero delle linee continue rispetto alle attuali linee attive: pochi assi orizzontali e verticali in cui viene divisa la città, che possano consentire a chiunque di coprire la maggior distanza possibile tra un punto di partenza e un punto di arrivo, combinando mezzo proprio, autobus, soluzioni in sharing e camminata a piedi.
• Potenziare in modo mirato i parcheggi di interscambio in connessione con le linee di trasporto “continue” senza che tale scelta vada a rilanciare il traffico privato in città, dove deve essere incentivata una mobilità basata su mezzi a basso impatto (elettrici, bici, monopattini, ecc.).
• Individuare aree parcheggio per i residenti in modo da liberare strade di superficie dal parcheggio di privati.
• Potenziamento dell’app ATB in modo che permetta di avere immediata notifica dei mezzi in circolazione, della posizione, dei posti disponibili. Sui mezzi sarà possibile salire solo con Biglietto acquistato via App (eventuale possibilità di accesso tramite lettura di carta di credito/debito).
• Il costo del biglietto potrebbe essere articolato all’utilizzo del mezzo pubblico , (valutando soluzioni quale il proporzione alla distanza, ampliamento e maggiore articolazione delle fasce,…).
• Per incentivare l’utilizzo dei mezzi ATB, anche attraverso convenzione con Musei cittadini per avere ingresso libero a fronte di n° X corse effettuate, accesso ad eventi, meccanismi di incentivo, ecc..
• Creazione di un osservatorio sulle pratiche migliori sviluppate in altre aree urbane per accelerare il trasferimento di buone pratiche.
• Promozione di azioni specifiche rivolte in particolare ai giovani per diffondere una cultura della mobilità sostenibile.
• Riconsiderare la realizzazione della Bergamo-Treviglio alla luce dell’esperienza della BreBeMi puntando a soluzioni efficienti e sostenibili quali una linea su ferro leggera integrata con le linee tram delle valli su cui possano transitare anche trasporti merci.

Una rete per l’apprendimento

Obiettivo che vogliamo realizzare è quello di garantire una città che faciliti l’accesso alle occasioni e ai luoghi di apprendimento, intervenendo con soluzioni che riducano/elimino barriere e “divide” (digitali, sociali, ecc.)
Azioni:
• Riorganizzare gli spazi delle biblioteche dotandole di aree, attrezzature e connessione per accesso ad Internet, fruizione di didattica a distanza, partecipazione ad eventi on line, accesso a canali didattici; allestendo, tramite tutor formati (coinvolgendo le cooperative), un servizio di supporto agli utenti delle biblioteche per accesso alle risorse della rete, supporto per la didattica digitale, alfabetizzazione digitale.
• Promuovere in particolare l’alfabetizzazione digitale, anche tramite iniziative del Comune, attivandolo attraverso soluzioni a distanza fruibili anche attraverso sedi sul territorio (vedi il punto successivo). Coinvolgendo associazioni, scuole, biblioteche, pensiamo ad una offerta continua di occasioni di apprendimento, ripetuta durante l’anno. In questo contesto pensiamo che il Comune (con la collaborazione di Camera di Commercio come avvenuto in altri ambiti metropolitani) promuova una piattaforma territoriale per l’apprendimento che ospiti tale offerta formativa civica, sperimentando anche strumenti come i Digital Badges (certificati digitali che attestano apprendimenti).
• Creazione di una rete di spazi, anche attraverso la partecipazione di strutture bibliotecarie private e di associazioni, oratori, centri di formazione professionale, ecc., a disposizione per accesso ad internet e fruizione di didattica, conferenze on line, creazione di spazi temporanei (biblioteche all’aperto) e itineranti, accesso a canali didattici a partire dalla valorizzazione di quanto già ad oggi hanno prodotto le Reti di Quartiere e dalle iniziative avviate.

La cultura

Obiettivo è farne una leva fondamentale della ripresa, valorizzando risorse diffuse, facilitando la circolazione, qualificata, di autoproduzioni, creando canali di fruizione
Azioni:
• Allestimento di una piattaforma territoriale gestita dal Comune con funzioni di hub, dedicata alla messa in rete delle risorse per la cultura e l’apprendimento
• Allestimento di nuove aree per il cinema all’aperto anche nella formula del drive in (ad esempio nella nuova area mercato)
• Potenziare e promuovere attività di guida, in particolare coinvolgendo i giovani, al fine di valorizzare anche le aree periferiche della città con percorsi, visite guidate, itinerari virtuali.

I servizi per le famiglie, per i giovani e anziani

Obiettivo che ci proponiamo è quello di garantire a partire dal mese di giugno e almeno sino alla ripresa delle scuole, la disponibilità di servizi sul territorio che permettano alle famiglie di rientrare al lavoro e offrano ai giovani momenti di socializzazione, apprendimento, animazione pur nel quadro delle misure di tutela e prevenzione in essere.
Per gli anziani: Obiettivo è quello di garantire il diritto alla socialità con soluzioni che tengano assieme sicurezza e contrasto all’isolamento.
Azioni:
• Disponibilità per tutte le famiglie di un voucher/dote di valore sufficiente a fruire per ogni figlia/o per i mesi di giugno luglio, agosto e settembre (almeno sino all’inizio della scuola) dei servizi di supporto.
• Bando aperto a tutte le associazioni (Scout, associazioni volontariato, realtà come la Fabbrica dei sogni, ecc.), oratori, enti di formazione, scuole paritarie per la predisposizione di servizi fruibili nei mesi di giugno, luglio, agosto.
• Anziani: avviare un tavolo di progettazione con le associazioni di rappresentanza e reti di quartiere.

Il commercio

Obiettivo è quello di facilitare la valorizzazione dell’offerta sul territorio. L’esperienza e quanto imparato in questi mesi con l’utilizzo dell’e-commerce e con l’attività delle piattaforme, può configurarsi come un competitore che cannibalizza il commercio del territorio o un moltiplicatore di opportunità, noi vogliamo lavorare in questa seconda direzione
Azioni:
• Spazi con oneri ridottissimi per i ristoranti e locali per attrezzare aree esterne
• Piano per la valorizzazione del commercio nei quartieri
• Aumentare la frequenza dei mercati rionali riducendo la numerosità dei banchi commerciali
• Per tutto il 2020 e fino alla ripresa dalla crisi rivedere la politica di imposizione fiscale commisurandola ad indicatori di effettivo andamento economico (es. fatturato)
• Attuare una forte azioni di dilazione dei pagamenti di oneri e tasse per garantire immediata liquidità Promuovere specifici incentivi fiscali per il piccolo commercio per lo sviluppo delle attività in e-commerce, accordi con le associazioni di categoria per campagne di formazione e comunicazione.

Logistica e distribuzione

Obiettivo è quello di ridurre impatto in termini di traffico, ma anche quello di valorizzare le occasioni che l’azione di piattaforme ha aperto per un nuovo modo di accedere a prodotti
Azioni:
• Promuovere la creazione di una rete di centri di distribuzione per la consegna di merce
• Promuovere consegna nell’area rete urbana attraverso mezzi a basso impatto ambientale

Semplificazione amministrativa

Bergamo è una realtà che ha fatto molto sulla via della riduzione della burocrazia. Abbiamo una nuova occasione per accelerare questo processo. Proponiamo la costituzione di un gruppo di lavoro con rappresentanze dei diversi interessi e utenti, per rivedere quei processi amministrativi la cui fruizione richiede la produzione di documenti da parte dei cittadini/imprese/associazioni: obiettivo eliminare ogni doppia produzione di documenti.

Il lavoro

Nei prossimi mesi avremo l’esigenza di potenziare occasioni di lavoro legate anche a nuove esigenze della popolazione e a nuovi servizi dell’amministrazione. Queste occasioni possono essere una concreta forma di impiego per persone che sono rimaste senza lavoro, per giovani che potrebbero non trovare occasioni di lavoro per il periodo che ci porterà alla ripresa, per persone che stanno nella dimensione del non regolare. Sarà necessario anche un grande sforzo di sostegno al lavoro e tutela.
Azioni:
• Piano per lo sviluppo di lavori di Pubblica Utilità finanziati con i fondi della programmazione comunitaria che sono in riallocazione, anche attraverso il terzo settore.
• Patto per il lavoro di qualità con le parti sociali rivolto in particolare ai lavoratori del settore della microdistribuzione

Tutela ambientale

Il nostro obiettivo è quello di promuovere progetti e una cultura della tutela e della valorizzazione dell’ambiente come risorsa per la salute, il benessere, la crescita.
Azioni:
• Un piano di doppio beneficio per i progetti green: incentivi per i progetti di sostenibilità, qualità ambientale, ecolabel, certificazioni ambientali, etichette di sostenibilità, dichiarazioni ambientali di prodotto e parallelamente sgravi fiscali per tali progetti di sostenibilità.
• Incentivi per l’acquisto di biciclette elettriche
• Incentivi per il monitoraggio ambientale

Il ruolo del territorio

Un recente documento dell’ufficio economico della Presidenza del Consiglio ha messo in rilievo come le amministrazioni locali, i comuni in particolare, rappresentino il livello di maggiore efficienza della macchina dello Stato nella attivazione e gestione di opere pubbliche. Pensiamo che la ripresa abbia bisogno di scelte di opere pubbliche, a partire da quelle già finanziate, rilette alla luce della nuova scala di priorità. Azioni:
• Immediato avvio di un piano di opere pubbliche, a partire da quelle già finanziate, rilette alla luce della nuova scala di priorità, definendo corsie speciali, che superino le lungaggini burocratiche, e che affidino la responsabilità di attuazione con funzioni di Commissario, ai Sindaci dei Comuni capoluogo. Intorno alla figura del Sindaco si attui il coinvolgimento di tutte le parti interessate dei territori stessi.
• Potenziamento della Sanità territoriale prevedendo un coinvolgimento più continuo dei Sindaci, anche rispetto al ruolo delle ATS.
• Piano per la riconversione green degli edifici pubblici e privati, quale leva per dare opportunità di lavoro alle imprese locali.

Bergamo laboratorio della Solidarietà

Il nostro obiettivo è valorizzare l’esperienza che ha visto Bergamo in questi mesi al centro di una attenzione che ha avuto momenti drammatici, ma anche episodi di straordinario impegno diffuso, solidarietà con popoli e luoghi vicini e lontani. La solidarietà è una risorsa per agire nei momenti difficili, ma anche per tessere e costruire un tessuto democratico più forte. La solidarietà è una risorsa per l’innovazione, l’attenzione a tutte le persone e a tutte le culture, ed il superamento delle distanze e delle differenze.
Azioni:
• Creazione di un laboratorio permanente per la ricerca e la promozione delle prassi per la solidarietà
• Organizzazione di una Fiera annuale dei popoli e della solidarietà, istituendo un riconoscimento per le esperienze di maggiore innovazione e impatto.

Luisa Archetti è segretario del Circolo 1 del Pd Bergamo


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