Quello che vedete nella foto è Giulio Giovannini, dodicenne di Scansano (Grosseto).
Ogni mattina Giulio porta il suo banchetto in mezzo a un campo un po’ distante da dove abita. A casa la rete telefonica e Internet non funzionano da cinque mesi e così, in questa emergenza, Giulio prova a continuare ad imparare.
È giusto affrontare l’emergenza sanitaria con la massima cautela. Giusto prepararci per la ricostruzione economica. Abbiamo però bisogno di rimettere la scuola al centro del villaggio.
La scuola è il presente e il futuro.
La scuola sono le relazioni, gli affetti, l’apprendimento la crescita della persona, il contesto condiviso.
La scuola è il miglior partner delle famiglie.
Per questo la scuola è il luogo su cui investire di più.
Dobbiamo trovare i modi per farla ripartire. Dando fiducia ai nostri ragazzi e ragazze.
Sono loro che devono immaginare il mondo che verrà.
E non possiamo rubare loro gli anni migliori.
Studiamo le modalità per la ripartenza così come sta avvenendo in altri Paesi.
La ministra ci faccia capire come intende procedere. La scuola sarà il motore dell’Italia nuova.
Diamogli lo spazio per esprimersi.
In piena sicurezza certo, ma non solo da casa o in mezzo ad campo.